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Il Foglio Rassegna Stampa
02.10.2012 Salafiti in ascesa in tutta l'Africa
analisi di Pio Pompa

Testata: Il Foglio
Data: 02 ottobre 2012
Pagina: 4
Autore: Pio Pompa
Titolo: «Così l’ideologia salafita si sta infiltrando nei partiti islamici di tutta l’Africa»

Riportiamo dal FOGLIO di oggi, 02/10/2012, a pag. 4, l'articolo di Pio Pompa dal titolo "Così l’ideologia salafita si sta infiltrando nei partiti islamici di tutta l’Africa".


Pio Pompa, salafiti

E’stata, il 30 settembre, un’altra domenica di sangue per i cristiani. Questa volta l’attacco è arrivato a una chiesa piena di bambini nel cuore di Nairobi, in Kenya. A colpire, uccidendone due e ferendone gravemente molti altri, è stato il gruppo somalo filoqaidista degli Shabaab, stretti alleati di al Qaida nel Maghreb islamico (Aqmi), dei Boko Haram (a loro volta tristemente noti per la mattanza di cristiani in Nigeria), di Ansar Eddine e Monoteismo e jihad in Africa occidentale (Mujao). Sennonché non sarebbe più il solo business criminale, legato al traffico di droga, armi ed esseri umani, ai sequestri di persona e alle operazioni di pirateria, a fungere da collante per un simile network qaidista. L’ideologia salafita guida e alimenta il nuovo, temibile schieramento islamista definito da fonti mediorientali d’intelligence, in un nostro precedente articolo sull’argomento, come “la multinazionale del jihad” potenzialmente più forte di al Qaida stessa. Le stesse che, dopo aver commentato l’attentato di Nairobi, hanno fornito al Foglio ulteriori indicazioni sull’estrema pericolosità del movimento jihadista salafita. Prendendo a modelli di riferimento Hezbollah, in Libano, e Hamas, nella Striscia di Gaza, “anche i salafiti, nei paesi islamici dov’è consentito, altrimenti l’espediente viene subito trovato, provvedono a formare partiti del tutto legali per diffondere la loro causa. Ma si tratta di una scelta puramente tattica destinata, non appena possibile, a reincanalarsi nell’alveo del terrorismo e del jihad”. Di contro, nei paesi dove il loro movimento è ancora debole, “i salafiti si sono rivelati abilissimi nello stringere alleanze per infiltrarsi, localmente, nei partiti e nei gruppi islamici maggiormente consistenti. Il tutto per ottenere l’accesso alle loro risorse, contaminarli con la propria dottrina per poi assumerne il totale controllo. Le maggiori vittime di tale strategia sono stati i Fratelli musulmani. Non è un caso, dunque, che molti dei partiti nazionali della Fratellanza, dall’Egitto alla Giordania, da Hamas in Palestina all’Algeria e Kuwait, siano fortemente, o del tutto, permeati dall’ideologia salafita”. Da qui deriva anche la grave preoccupazione per l’enorme flusso di denaro che sta affluendo in Egitto, destinato a rafforzare i Fratelli e il partito del presidente Mohammed Morsi. “ La decisione assunta dall’Amministrazione Obama, sabato scorso, di stanziare a favore del Cairo 450 milioni di dollari – sottolineano le nostre fonti – è una pura follia che fa il paio con l’appoggio dato al Qatar, che investirà in quel paese ben 18 miliardi di dollari dopo averne già donati 2 a sostegno del bilancio egiziano. Persino l’Unione europea ha fatto la sua parte con 20 milioni e siamo solo all’inizio”. Il colpevole appeasement degli Stati Uniti e dell’occidente dimostra tutta l’inadeguatezza della loro politica estera, che permette che il fondamentalismo continui a proliferare soprattutto in medio oriente e nel continente africano. “Un fondamentalismo – sottolineano i nostri interlocutori – che non può essere arginato senza contrastare efficacemente l’onda lunga del jihadismo salafita”. Intanto riecheggiano le parole recentemente pronunciate dal capo dei salafiti egiziani, Ahmed Fuad Ashush, nell’esortare i giovani musulmani, che vivono negli Stati Uniti e in Europa, a vendicarsi delle offese a Maometto, “così quelle scimmie e maiali capiranno”.

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