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A proposito degli odiatori di sé 25/09/2012

 Questi ebrei antisionisti (insieme a tutti gli altri antisionisti arabi ed occidentali) negano, esclusivamente per il popolo ebraico e non per gli altri popoli (piccoli o grandi che siano), il diritto all’autodeterminazione, alla sua sovranità politica, alla sua emancipazione nazionale.
Infatti, se da un lato accusano imperterriti gli israeliani di essere dei feroci nazionalisti di stampo fascista, dall’altra non hanno alcuna remora a sostenere strenuamente l’irriducibile e spietato nazionalismo arabo – palestinese, che nega da sempre la legittimità e il diritto agli ebrei israeliani, a costituirsi come entità sovrana.
Agli uni non è concesso essere “nazionalisti”, agli altri sì.
Questo negazionismo morale e storico - politico, esclusivo per il popolo ebraico (sempre in virtù della loro universalità), sul quale si sviluppa e si legittima un discorso diffamatorio – stato coloniale, furto, usurpazione dei diritti altrui, apartheid, razzismo, pulizia etnica, genocidio ecc. - è un’arma ricattatoria, un vero e proprio grimaldello ideologico, per impedire di giungere ad un vero e duraturo negoziato di pace tra israeliani e palestinesi, che salvaguardi in primis i diritti nazionali israeliani, nella speranza di demolire lentamente, attraverso una guerra di logoramento, moralmente e infine politicamente lo Stato d’Israele, la vituperata entità sionista.

Ugo Volli giustamente sostiene che occorre combattere gli odiatori di sé. Occorre, soprattutto, smontare il loro impianto accusatorio basato su una lettura dei fatti e delle cause esclusivamente ideologica, che portano ad una serie di menzogne e ad una sconcertante banalizzazione della storia del sionismo e d’Israele.
Una storia che è invece lunga e complessa, intricata e del tutto sui generis rispetto alla storia e i movimenti politici di altri popoli e nazioni. Da questo punto di vista, è veramente raccapricciante leggere gli interventi e prese di posizioni di questi appassionati antisionisti che, in quanto ebrei, un’identità che esibiscono come fosse un certificato di garanzia, si adoperano con grande zelo, in ogni occasione, ad attaccare e screditare Israele.
Leggendo i loro scritti si rimane colpiti e quasi imbarazzati dalla superficialità delle loro affermazioni, une serie di slogan banali e ripetitivi, in cui tutto è ovvio, e le argomentazioni sono dei tutto inesistenti. Queste persone, nel loro accanimento antiebraico e antisraeliano, sono veramente grottesche e ridicole, ma moralmente pericolose.

 Lanfranco Di Genio


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