La primavera araba non solo si è rivelata una grande illusione, ma la cosa ancor peggiore è che si sta rivelando un'arma astuta contro l'Occidente. Un'arma di ricatto a tutti gli effetti. La paura dell'Occidente è palpabile al punto da "giustificare" gli attacchi islamici alle ambasciate USA e europee senza avere il coraggio di spendere parole di condanna nei confronti degli integralisti islamici. Stesso discorso vale anche per il Vaticano che non è in grado di difendere i cristiani in Medio Oriente, tanto meno quelli in Pakistan. Sono molte vittime da ascrivere alla mancata primavera araba. Migliaia. Vittime innocenti che speravano in una democrazia, cancellata da Salafiti, Fratelli Musulmani e Ennhada. La ciliegina sulla torta è stato il cortometraggio «Innocence of Muslims» di cui tutti scrivono senza averlo mai visto. Un cortometraggio che ha fatto ribollire il sangue ai fanatici, e a farne ingiustamente le spese è stato l'ambasciatore americano in Libia, Chris Stevens. I dettagli sulla sua uccisione non sono usciti sui media, solo su internet è stato possibile conoscere i dettagli. Una uccisione barbara, violenta, macabra e umiliante da far accapponare la pelle a qualsiasi essere umano munito di coscienza. Chris Stevens, durante l' agonia prima di morire, è stato sodomizzato prima con bastone, sostituito poi con un coltello. Stessa morte barbara era toccata al Raìs Muammar Gheddafi. Anche a lui fu riservato lo stesso trattamento: sodomizzato con bastone. Il filmato aveva fatto il giro del mondo. I rivoluzionari della CNT non consentirono l'autopsia per non far scoprire gli orrori compiuti sul corpo dell'ormai defunto Raìs. Perché a queste persone è stato riservata la morte per sodomizzazione? Si tratta di una pratica che i fanatici islamici riservano solitamente agli omosessuali, una categoria disprezzata e umiliata anche dopo la morte. La stampa internazionale, anche quella Italiana, non ha fornito particolari sull'uccisione di Chris Stevens. Il tutto è passato in sordina. Le associazioni per i diritti degli omosessuali non hanno alzato la voce, vergognasamente tacciono davanti ad un atto macabro ed umiliante. Come le femministe tacciono di fronte alla Shari'a che sta riportando la condizione della donna musulmana ai tempi del Profeta. Le battaglie per i diritti è meglio farle nei paesi democratici, protetti dalle leggi liberali che ci governano. Zitti e mosca su quanto avviene nell'inferno islamico.