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Informazione Corretta Rassegna Stampa
17.09.2012 Strage di Bologna, pista palestinese ma anche neofascista
commento di Vitaliano Bacchi

Testata: Informazione Corretta
Data: 17 settembre 2012
Pagina: 1
Autore: Vitaliano Bacchi
Titolo: «Strage di Bologna, pista palestinese ma anche neofascista»

" Strage di Bologna, pista palestinese ma anche neofascista  "
di Vitaliano Bacchi


Vitaliano Bacchi, strage di Bologna

La prima volta con un articolo del 5 settembre e successivamente con un articolo di ieri, I.C. ha pubblicato la notizia, ed il successivo commento di Piera Prister del 13 settembre, circa la strage di Bologna e la protesta pubblica di Riccardo Pacifici, Presidente  della comunità ebraica di Roma circa la presunta inerzia di indagini della magistratura italiana nei confronti del terrorismo palestinese operante in Italia. 

Noto purtroppo nei due enunciati, quello di Pacifici e quello di Prister, una certa propensione ad escludere la matrice neofascista dell'attentato ed a insistere invece sulla più verosimile - secondo loro - matrice islamica, che si riassume nel cd. “lodo Moro” e cioè l'ipotesi di un accordo Stato-Olp circa le stragi in Italia.

Che fra neofascisti italiani e l'Olp esistessero rapporti d'affari e azioni congiunte è stato scritto da me su questo sito ripetutamente e da ultimo qualche giorno fa col titolo “La finanza neofascista e il fronte palestinese” in cui, commentando le recenti memorie di Stefano Delle Chiaie, evidenzio la confessione del noto leader neofascista sul punto. 

Ma non era una novità: fin dagli anni sessanta il fronte neofascista già attivo in ambito terroristico con bombe alle sedi dei partiti, il sequestro della emittente radiofonica di Monte Mario per successivi proclami di rivendicazione della rivoluzione fascista ed il maxi processo ai F.A.R. (fasci di azione rivoluzionaria) negli anni cinquanta aveva apertamente solidarizzato con la causa palestinese e il giornale dell'epoca che più ampiamente, durante la guerra del 1967, auspicò la vittoria araba e la distruzione dello Stato di Israele fu il periodico romano “L'Orologio” che raccoglieva e riorganizzava l'ideologia antisemita del fascismo repubblichino e del suo statuto, la Carta di Verona, dove, al punto 7), si rivendicava il principio giuridico che “L'ebreo è un nemico”. 

Quindi, nessun dubbio sulla coniugazione comune di antisionismo, oltre che antisemitismo, fra il neofascismo “terzomondista” e quindi filo-palestinese solo per poter odiare Israele più aspramente ed in buona compagnia. Le “rivoluzioni” neofasciste sono queste.

Nessun dubbio inoltre sui finanziamenti palestinesi ai neofascisti italiani del golpe Borghese ma da qui a postulare, come fanno i due contributi di Pacifici e della Prister, l'irresponsabilità dei neofascisti di Ordine Nuovo e la esclusiva responsabilità del terrorismo islamico nella strage di Bologna, l'inferenza è illogica ed abnorme. 

Razionale e giustificata, tuttavia, l'esigenza di un supplemento istruttorio nei confronti di elementi neonazisti tedeschi presenti a Bologna il giorno della strage, ma il supplemento non modifica la matrice neofascista della strage: se si scoprisse anche la partecipazione all'attentato della terrorista tedesca fermata a Fiumicino con la valigia contenente esplosivo compatibile o del terrorista Kramm, il fatto non modificherebbe la responsabilità di Ordine Nuovo e quindi la incontestabilità della sentenza giudiziaria sulla strage; O.N. aveva rapporti internazionali, anche se sono diversi da quelli indicato da Carlos.

La strage di Bologna è stata concepita, ideata e realizzata da Ordine Nuovo; che poi siano stati la Mambro e Fioravanti, questo è legittimo dubitarlo sia pure con un certo empirismo giudiziario e istruttorio, ma è impossibile escludere la matrice neofascista.

La certezza argomentativa che qui paleso può derivare solo dalla conoscenza del processo e dei suoi atti giudiziari: esattamente la sentenza della Corte d'assise d'appello di Bologna, che ha chiuso il merito giudiziario dell'affare enuncia che: 

è impossibile escludere la matrice neofascista della strage in quanto una settimana prima il terrorista neofascista di Ordine Nuovo Massimiliano Fachini di Padova telefonava alla camerata Jeanne Cogolli di Bologna, preannunciando la strage per il sabato successivo. 

Un elemento istruttorio, logicamente invincibile e  incontestabile; telefonata intercettata e quindi acquisita come prova agli atti del processo. Indeclinabile, quindi, la responsabilità diretta di Ordine Nuovo nella esecuzione della strage; che poi ci sia un concorso criminale neonazista o palestinese, di questo chi ha le prove le esibisca, ma che siano prove non teorie, e quindi non le ipotesi “per fabulas” di Cossiga ripetutamente liquidate dal presidente della associazione delle famiglie delle vittima della strage di Bologna come un modo nemmeno tanto abile del “gladiatore” di orientare le indagini sul terrorismo palestinese escludendone siffattamente Ordine Nuovo. 

Se cercate un esperto veramente informato sulla strage, allora considerate questo

presidente bolognese, l'unico referente, tranne forse alcuni magistrati che se ne occupano, ad aver capito il nesso neofascista, costituito da Ordine Nuovo, fra la strage di Bologna e quella di piazza della Loggia a Brescia di sei anni prima. 

A prescindere da queste valutazioni tecniche, e cioè giudiziarie, che certamente non sono state considerate nei due contributi qui commentati, fa piacere constatare che la comunità ebraica cominci ad occuparsi dell'antisemitismo neofascista e dei suoi metodi, impegno che in passato mi è parso francamente blando, ma il mio giudizio vale quel che vale perchè è il giudizio di chi considera l'antifascismo, sia quello antico contro il faraone che quello contro Hitler e i suoi discepoli attuali, la vera religione di Israele.  

Potrò anche avere la soddisfazione di trovarmi in buona compagnia (il filosofo americano Michel Walzer) ma la possibilità di incomprensioni è all'ordine del giorno ed in passato c'è già stata esperienza giudiziaria in questo senso.

I tempi tuttavia sono cambiati: oggi c'è il forum di I.C., cioè la convergenza mediatica della informazione intelligente sulla quale, confrontandoci, potremo lavorare noi tutti giusti di Sion e dintorni per la Verità, compresa quella giudiziaria. 

E' un fatto tuttavia che i contributi in questo senso che il neofascismo antisemita ed antisionista italiano teme maggiormente sono quelli duri e puri di chi scrive, non di altri: i siti neofascisti che disprezzano “Informazione Corretta” sbavano in modo particolare sui miei articoli sul neofascismo.

E che l'odio che hanno per me, che conosco il pattume che li ispira, coincida con quello verso il sito più coraggioso di tutti su questo campo, lo prova la mia immagine pubblicata a spregio sul loro sito come “il nemico”.

Non hanno torto: sono i primi ad aver capito che se i magistrati investiti dell'affare Ordine Nuovo seguiranno il mio ragionamento, che è già negli atti dei processi in loro giurisdizione, il mistero di questo pattume fasciata ha le ore contate e in questo risultato I.C. ha svolto un ruolo importante di cui – e questo è certo – i magistrati sono già avveduti. E anche ammirati.


http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90

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