lunedi` 25 novembre 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Lo dice anche il principe saudita Bin Salman: Khamenei è il nuovo Hitler


Clicca qui






Il Foglio Rassegna Stampa
12.09.2012 Egitto: salafiti attaccano l'ambasciata Usa
bandiera americana bruciata e sostituita con quella di al Qaeda

Testata: Il Foglio
Data: 12 settembre 2012
Pagina: 1
Autore: Daniele Raineri
Titolo: «Undici settembre al Cairo, anno 2012»

Riportiamo dal FOGLIO di oggi, 12/09/2012, in prima pagina, l'articolo di Daniele Raineri dal titolo "Undici settembre al Cairo, anno 2012".


I salafiti attaccano l'ambasciata americana al Cairo, Daniele Raineri

Undici settembre al Cairo, undici anni dopo gli attacchi a New York. Ieri duemila salafiti egiziani hanno assediato l’ambasciata americana nella capitale: alcuni di loro hanno scalato le mura esterne, hanno strappato e bruciato la bandiera a stelle e strisce e l’hanno sostituita con la bandiera degli islamisti: professione di fede in caratteri arabi arcaici in campo nero.
Ci sono stati spari in aria per disperderli. Gli estremisti protestavano contro un film sul profetta Maometto commissionato da Terry Jones, il pastore americano che è diventato famoso per avere bruciato alcune copie del Corano. “E’ aiutato dai copti”, sostengono i salafiti, ma è un’accusa strampalata e falsa. Una protesta per difendere l’onore di Maometto, accusato nel film di pedofilia, ma era inevitabile che il simbolismo della data prendesse il sopravvento. I salafiti cantavano slogan contro l’America e inneggiavano a Osama bin Laden, il capo di al Qaida ucciso l’anno scorso dalle forze speciali americane. Tra loro c’era anche Mohammed al Zawahiri, fratello dell’attuale capo di al Qaida, Ayman al Zawahiri.
Due giorni fa Zawahiri dal Cairo ha lanciato un’iniziativa per porre fine “al jihad di al Qaida contro l’occidente” facendo da mediatore tra islamici e Stati Uniti. “Una bozza di tregua di sei pagine è stata stilata per una tregua di dieci anni rinnovabili”. Chiede agli Stati Uniti di “fermare qualsiasi ingerenza nei territori musulmani e contro i princìpi dei musulmani, di liberare tutti i detenuti in cambio di uno stop degli attacchi contro l’occidente e contro gli interessi americani”. Si tratta di una proposta simile a quella già avanzata da Osama bin Laden nel 2004. Al Zawahiri dice anche di non avere divergenze ideologiche con il fratello. I salafiti non sono una fazione maggioritaria in Egitto, ma si impongono con gesti forti. “Occupatevi di fatti più gravi”, “se non fosse per voi nessuno si curerebbe di quel film”, sono le reazioni più comuni alla protesta di ieri, anche al Cairo.

Per inviare la propria opinione al Foglio, cliccare sull'e-mail sottostante


lettere@ilfoglio.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT