Riportiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 30/08/2012, a pag. 15, l'articolo dal titolo " A Berlino un rabbino aggredito con la figlia ".

Klaus Wowereit, sindaco di Berlino
BERLINO — Lo hanno fermato per strada, insultato con frasi antisemite e aggredito sotto gli occhi della figlia di sei anni. Lo spettro dell'antisemitismo torna a scuotere la Germania, dove un rabbino di 53 anni è finito in ospedale dopo un violento pestaggio da parte di quattro giovani a Berlino. L'episodio risale a martedì pomeriggio quando il religioso, secondo la ricostruzione della polizia, è stato bloccato da un giovane «di sospetta origine araba» nella Beckerstrasse, una strada della periferia
della capitale tedesca, mentre rientrava a casa insieme alla figlia. «Sei un ebreo?», gli ha urlato il ragazzo, mentre altri tre giovani, «presumibilmente connazionali del primo», sono comparsi alle spalle del rabbino, che è stato circondato e ripetutamente colpito alla testa. «Hanno insultato lui, la sua fede, sua madre e minacciato di morte la figlia», ha aggiunto la polizia, che ora è sulle tracce dei quattro aggressori, dileguatisi subito dopo il pestaggio. Il rabbino è stato ricoverato in ospedale per le ferite al volto.
L'episodio è stato duramente condannato dal sindaco di Berlino, il socialdemocratico Klaus Wowereit, che ha denunciato un «attacco contro la pace e il vivere comune» dei berlinesi. Sull'episodio è intervenuto anche il Forum ebraico per la democrazia e contro l'antisemitismo, sottolineando che la vittima dell'aggressione, che insegna religione in una scuola ebraica, è uno dei «primi rabbini nominati in Germania dopo l'Olocausto», impegnato nel dialogo religioso con musulmani e cristiani.
L'episodio rischia di innescare nuove tensioni tra i membri della comunità ebraica tedesca — circa 120 mila persone — che, proprio nelle ultime settimane, aveva lamentato «attacchi» alla propria libertà religiosa, dopo che la Corte d'Appello di Colonia aveva definito la circoncisione «un reato da perseguire penalmente». Sulla questione era intervenuta anche la cancelliera Merkel, che aveva definito «ingiusto» un divieto della circoncisione, invitando a «salvaguardare la libertà religiosa».
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