La società cui mi riferivo ( http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=&sez=90&id=45849 ) non era difatti la società israeliana nel suo complesso, ma "una società nella società". L'aggettivo è certamente provocatorio, ma non possiamo chiudere gli occhi.
Israele, dice, è una nazione pluralista. Questo è vero ed è giusto. Ma una nazione pluralista non deve diventare una nazione nella quale un intero gruppo religioso si autodetermina completamente, gettando così una pesante ipoteca sul futuro di Israele e sui loro stessi figli. La scuola, cari amici, io ritengo debba essere pubblica e laica. E soprattutto deve insegnare il vero. Intere generazioni di israeliani vengono educate in un modo inaccettabile, esattamente in quel modo che molti padri fondatori del sionismo avevano voluto evitare alle future generazioni ebraiche, e avevano trovato nello stato ebraico anche un metodo per impedirlo. Invece, ribadisco, la tanto da voi amata destra israeliana prende i voti da questa gente e non esitò a stare con chi definiva Rabin un nazista, poco prima che venisse ucciso. Questa è la realtà.
Lettera firmata
Non è la realtà, ma una parte di essa, condividiamo le sue critiche al fanatismo della parte ultra ortodossa dell'istruzione privata in Israele, ma per chi non la vuole c'è la scuola pubblica. il problema è comunque non di facile soluzione, ma si ragiona come fa lei con l'accetta ( la tanto da voi amata destra israeliana ..) si arriva solo a una contrapposizione. tutti governi israeliani, per governare in un sistema proporzionale, hanno preso i voti dove c'erano, perchè dunque si scandalizze e ci etichetta ?
IC redazione