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Ugo Volli
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Da Napoleone ad Assad, è tutta colpa degli ebrei 29/08/2012

Da Napoleone ad Assad, è tutta colpa degli ebrei


Adnan Azzam

Cari amici,

non farete parte anche voi di quella grande massa di pecore che crede che in Siria ci sia una rivolta popolare contro il “nazionalsocialista” regime Assad? Suvvia, non siamo ridicoli... Ma, spero, non crederete mica che tutto quel che succede, con le stragi i combattimenti e le distruzioni, sia invece opera degli islamisti sunniti di diversa appartenenza, dai Fratelli Musulmani ad Al Qaeda, che vogliono approfittare del momento per prendere il potere in un luogo finora amministrato dai laici o dagli eretici alawiti, che è più o meno la stessa cosa?  Vi prego, non facciamo piangere con la nostra ingenuità. E soprattutto non crederete di cavarvela magari con una una miscela delle due cose, un colpo al cerchio un colpo alla botte, come fa la stampa internazionale... sembrano analisi raffinate, magari ci aggiungono un pizzico di sociologia e una presa di storia, ma restano alla superficie, non colgono l'essenza.

E qual è questa essenza? Mi chiedete voi. Semplice, la solita, quella che ha determinato tutte le grandi disgrazie dell'umanità: la congiura giudaico-sionista. Non l'avete capita che la Siria sembra dilaniata da una lotta interiore, ma in realtà soffre dell'aggressione sionista? Guardate che è una storia vecchia, che risale almeno alla rivoluzione francese (ignorando per il momento Adamo ed Eva e il serpente sionista che ci porterebbe oltre i limiti di una cartolina come questa). Dunque la rivoluzione francese era un tranquillo moto riformista come la primavera araba, quando intervennero gli ebrei, che in primo luogo ottennero “in 24 ore” l'uccisione del povero re, un buon uomo. In secondo luogo presero un “boy” della Corsica, che non valeva un tubo, un certo Napoleone, e gli promisero di dare la Corsica all'Italia (che ancora non c'era e non importa). Allora spedirono Napoleone in Egitto a fondare la Palestina e di lì vengono tutte le disgrazie della Siria.

Non capite? Vi sembra che i dati storici e geografici siano un po' diversi? Lamentate quello che in logica si chiama “non sequitur” cioè delle incongruenze? Male, malissimo, vuol dire che i sionisti vi hanno lavato il cervello. Guardate, vi prego, questo breve filmato (http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=wLCEKMqPor0) e inshallah capirete tutto. Quel bel ragazzo che vi racconterà questa storia lamentevole, dovete sapere, è persona di rispetto: si chiama Adnan Azzam, è scrittore, figlio del commissario di un paese druso, fu scoperto da qualche talent scout della famiglia Assad e mandato prima a studiare, poi in giro per il mondo a predicare la pace e il rispetto per gli immigrati, poi si stabilì in Francia e ora si considera un francese di origini arabe, come si vede dalla sua profonda conoscenza della storia francese. Nel momento del bisogno resta fedele ai suoi padroni, naturalmente; ma questo non toglie che con quella faccia un po' da telecronista sportivo un po' da filone, sia un vero amico dell'umanità. Vi suggerisco anche di leggere la sua agiografia (qui: http://www.thenational.ae/arts-culture/adnan-azzam-defender-of-immigrants-rights-people-should-be-able-to-exist-in-dignity-together). Capirete come si fa ad essere buoni nel mondo contemporaneo e vi convincerete che è tutto colpa degli ebrei.

E poi non ditemi, per favore, che il regime siriano crolla per mancanza di buone relazioni pubbliche: pensate che la principale inviata di un giornale molto indipendente e moltissimo autorevole come “Repubblica”, fino a subito prima dei torbidi, diciamo così, si scambiava lettere affettuose e regalini e complimenti per le utilissime e riuscitissime interviste con la press agent personale di Assad. E naturalmente è ancora lì, a riferire in maniera del tutto oggettiva e disinteressata dal Medio Oriente. Ma queste sono sciocchezze. La cosa più importante è non dimenticarsi della fondamentale scoperta scientifica del grande scrittore  Adnan Azzam: da Napoleone ad Assad, è tutta colpa degli ebrei.

Ugo Volli


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