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Ugo Volli
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Abbasso i sionisti iraniani 27/08/2012
Abbasso i sionisti iraniani
 

Segnaliamo che, in base a quanto pubblicato sui quotidiani israeliani di oggi, Ismail Haniyeh è stato convinto a declinare l'invito al vertice dei paesi non allineati.
 


Cari amici, 
 
non sarete caduti anche voi nella trappola della finta ostilità dell'Iran per Israele, spero... non penserete anche voi che quando Ahmadinejad e Khamenei parlando di “cancellare dalla carta geografica l'entità sionista” intendano qualcosa di diverso che mostrare la grande efficienza delle gomme da cancellare persiane... e non dubiterete, spero, che, se fanno dei razzi intercontinentali, sia solo un espediente di marketing per esportare in Israele i loro prelibati pistacchi, che fanno tanto gola agli ebrei (http://www.corriere.it/esteri/08_giugno_15/guerra_pistacchio_usa_israele_8db6f816-3ab1-11dd-b42b-00144f02aabc.shtml )... e se ci aggiungono delle bombe atomiche, è certamente per disseminarli meglio... Insomma, chi l'ha detto che l'Iran è un nemico di Israele? Tutto il contrario, è un collaboratore, un alleato dell'entità sionista. Più esattamente, esso “si è unito al coro israeliano mirante a mettere in crisi il sistema politico palestinese e la sua legittimità elettiva”. E' un po' contorto ma ufficiale, l'ha detto nientepopodimeno che il comitato esecutivo dell'OLP in un comunicato ufficiale. E, se non lo sapete, la legittimità più o meno elettiva (decisamente meno) dell'Autorità Palestinese deriva non dai risultati delle elezioni, che non si tengono da un sacco d'anni e nessuno si sogna di fare di nuovo, ma proprio dall'Olp, “unico rappresentante del popolo palestinese” così proclamato anche purtroppo anche da Israele firmando quel disgraziato trattato di Oslo che suscitò tante speranze e produsse invece solo danni. 
Vi chiederete perché l'Iran sarebbe secondo l'Olp così filo-israeliano, nonostante tutte le apparenze. Semplice, ve l'ha spiegato ieri Angelo Pezzana nella sua lettera da Gerusalemme (http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=115&sez=120&id=45798 ): perché ha invitato i dirigenti di Hamas a partecipare al vertice del movimento dei paesi non allineati che si tiene in questi giorni a Teheran (e, a proposito, ci saranno 2 re, 27 presidenti, 7 primi ministri, 1 segretario generale delle Nazioni Unite, cioè in teoria il presidente del mondo: tanto per dimostrare come funziona bene l'isolamento diplomatico del regime degli ayatollah). E se ci viene Hamas, “in qualunque forma”, ha spiegato Mahmoud Abbas, leader dell'Olp, dell'Anp e di Fatah, oltre che dimostrazione vivente del detto del filosofo scolatico Okkam per cui “entia non sunt multiplicanda praeter necessitatem”, lui non ci va, “no, no e poi ancora no”. (http://www.jpost.com/DiplomacyAndPolitics/Article.aspx?ID=282632&R=R1) Tanto più che da settimane si parla con insistenza della volontà di Hamas di proclamare la sua piccola Tortuga di Gaza stato indipendente, oltre che naturalmente lager a cielo aperto, e un riconoscimento internazionale non potrebbe che aiutare questo processo di scissione dell'atomo. E ne ha ben donde: con due Stati palestinesi, bisognerebbe sostituire lo slogan della pace di due Stati con quella di tre e rapidamente si arriverebbe allora al gioco dei quattro cantoni, alle cinque punte dello stellone, all'esagono magico... insomma alla moltiplicazione dei pani, dei pesci e degli Stati. Forse alla fine Hamas non sarà invitata (http://www.timesofisrael.com/non-aligned-movement-denies-inviting-hamas/ ), ma certo questo incidente mostra il pensiero degli ayatollah e la confusione nel campo palestinese.
Ma attenzione, non bisogna sottovalutare la pericolosità della riunione di Teheran: risuscitrare il movimento dei non allineati, invenzione dei tempi di Stalin, e farlo proprio ora a Teheran, ha un'evidente valore di sfida. Magari Egitto e Iran, Hamas e Olp, Siria e Iraq non sono d'accordo su niente, ma a quel niente vanno tolte due cose: l'odio per Israele e quello per l'Occidente. Due cose abbastanza importanti da meritare all'Iran, che sta costruendo la bomba atomica contro Israele e l'Occidente, la presidenza del movimento. Il quiale, ricordiamoci, rappresenta la maggioranza automatica pro-palestinese che domina l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
Ugo Volli

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