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Angelo Pezzana
Israele/Analisi
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Netanyahu-Lieberman: un gioco delle parti ? 23/08/2012

Netanyahu-Lieberman: un gioco delle parti ?
Lettera da Gerusalemme, di Angelo Pezzana
 


Avigdor Lieberman, Bibi Netanyahu         Abu Mazen

C’era da aspetterselo, la lettera di Avigdor Lieberman, Ministro dei Esteri israeliano ai leader della Ue e del Quartetto (si veda IC di ieri, http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=115&sez=120&id=45749), ha suscitato un vespaio, nell’Anp, ma anche in Israele. Cominciamo da quest’ultimo, perché la reazione dell’Autorità palestinese era scontata e prevedibile, quelle che sono state lette come accuse ad Abu Mazen non erano altro che la descrizione dei fatti. Semmai potevano essere ancora più dure, se Lieberman avesse aggiunto – cosa che non ha fatto – le dichiarazioni di Abu Mazen su Gerusalemme, che ne negano l’ebraicità. Cosa non nuova, se pensiamo alla sua tesi laurea (università di Mosca) nella quale metteva in dubbio la Shoà. Che poi governi senza alcuna legittimazione elettorale (sono anni che rinvia le elezioni) è cosa vera ma non risaputa, perché sui media occidentali tutte le notizie che possono danneggiare l’immagine dei palestinesi, vengono rigorosamente ignorate.
Veniamo piuttosto alla reazione israeliana, che è stata riportata dai giornali in modo molto netto: il Primo Ministro Benjamin Netanyahu non è d’accordo sulla lettera di Avigdor Lieberman. Tutto vero, Bibi non è d’accordo con il suo ministro degli esteri. Non è la prima volta e non sarà l’ultima, ma nel comunicato emesso dalla sua segreteria c’è una frase che vorremmo evidenziare,al di là del contenuto in generale, dai toni bassi, certamente molto diversi da quelli di Lieberman. “ Mahmoud Abbas “ leggiamo nel testo diffuso oggi “ ha creato difficoltà che hanno impedito la ripresa dei negoziati “, ecco, detto in altri termini, la motivazione per cui Lieberman ha scritto quella lettere. L’ha condita con altre valutazioni, molte pesanti, ma, ahimè, tutte vere e dimostrabili. Il linguaggio è diverso, come lo sono i caratteri dei due uomini, ed è persino giusto che il Premier abbia fatto sentire la sua voce, più distaccata, per dire che la porta è sempre aperta. Il condizionale sarebbe d’obbligo, la politica israeliana ci ha abituato a colpi di scena clamorosi, ma non sempre. La presa di posizione del Presidente Shimon Peres dei giorni scorsi, nella quale prendeva le distanze dal governo in merito ad un eventuale attacco preventivo contro i siti nucleari iraniani –una invasione di campo non prevista nei suoi compiti di presidente- non ha alla fine lasciato tracce rilevanti, scomparsa dai titoli dei giornali è già stata dimenticata. E’ possibile quindi, non probabile, che si sia svolto un gioco delle parti fra Netanyahu e Lieberman, del tipo “queste cose le dici tu, io ne dirò delle altre”, chissà, di certo questa è una ipotesi ottimista, difficile etichettarla come realista. Aspettiamo le prossime puntate, se ci saranno, per trarne la morale definitiva.

Angelo Pezzana


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