sono un affezionato lettore dei suoi interventi e sono anche molto attento all'informazione che riguarda Israele i gli arabi.
Riguardo alla recente questione dell'attacco terrorista nel Sinai e dei conseguenti interventi egiziani, da subito ho fatto le seguenti considerazioni:
può darsi (forse) che i terroristi provenienti da Gaza abbiano agito all'insaputa degli egiziani, ma può anche darsi che agli egiziani stesse bene avere un pretesto per entrare nel Sinai in forze, e che magari abbiano voluto crearlo con l'aiuto dei "fratelli" di Gaza;
può darsi (forse) che gli egiziani se la siano presa con Hamas, ma è più probabile che Hamas e i Fratelli Mussulmani si comportino come i ladri di Pisa (che di giorno litigano fra di loro e di notte vanno a rubare insieme);
che Israele abbia sbagliato a non opporsi con fermezza alle iniziative militari egiziane nel Sinai: gli israeliani credono davvero che una maggiore presenza militare egiziana nel Sinai serva a mantenerlo più sicuro?
si può pensare che il dispiegamento da parte egiziana di batterie di missili antiaerei e anticarro (assieme a mezzi corazzati) sia una misura rivolta al contrasto del terrorismo?
a me la cosa appare più una revisione islamicamente subdola e unilaterale del trattato di pace e che non promette nulla di buono, stante anche le pressioni e le dichiarazioni di esponenti del nuovo regime riguardo alla revisione o all'annullamento del trattato;
e se il dispiegamento egiziano continuerà, come è più che probabile, che farà Israele, si appellerà a Panetta o ad Obama perché impongano il rispetto del trattato?
e nel caso di un'iniziativa da parte di Israele nei confronti dell'Iran o di un'altro motivo di frizione (ce ne possono essere a bizzeffe tanto a nord quanto ad est o a sud), il fatto di avere l'esercito egiziano nel Sinai non potrebbe diventare molto "scomodo" per Israele?
Mi farebbe piacere conoscere la sua opinione in proposito.