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Libero Rassegna Stampa
21.08.2012 Mohamed Morsi andrà alla conferenza dei Paesi non allineati in Iran
Cronaca di Carlo Panella

Testata: Libero
Data: 21 agosto 2012
Pagina: 19
Autore: Carlo Panella
Titolo: «Morsi da Ahmadinejad: scacco matto a Israele»

Riportiamo da LIBERO di oggi, 21/08/2012, a pag. 19, l'articolo di Carlo Panella dal titolo "Morsi da Ahmadinejad: scacco matto a Israele".


Mohamed Morsi           Mahmoud Ahmadinejad


Carlo Panella

Il viaggio a Teheran di fine mese annunciato dal neopresidente egiziano Mohammed Morsi è già una notizia preoccupante, ma non è la più grave. La vera notizia disastrosa è che quella visita si compirà in occasione del 16° vertice dei Paesi “non allineati” in cuiben100nazioni del mondo acclameranno il passaggio della presidenza dell'organizzazione dalla Cuba di Fidel e Raul Castro all'Iran dell'ayatollah Khamenei. Dunque, Morsi, si unirà agli altri 34 capi di Stato, ai 5 vicepresidenti e ai 27 ministri degli Esteri che acclameranno questo passaggio di testimone che concretizza la formazione di un immenso blocco filoiraniano all'interno dell'Onu forte di una maggioranza assoluta dei 191 paesi membri. Dunque lo sgretolamento di quella "trincea sunnita" composta da Egitto, Giordania e Arabia Saudita (più gli emirati del Golfo) che doveva contenere l'aggressività nucleare iraniana, che vede ora il Cairo, testa di punta di quella rete difensiva, trasformarsi inunambiguo interlocutore degli ayatollah. Dunque, il formalizzarsi di un grande blocco di nazioni, pronto a farsi rappresentare nelle istanze internazionali da un Iran il cui presidente ha appena dichiarato che Israele è «un cancro che deve cessare di esistere». Nasce così un monstrum diplomatico di tale gravità e pericolosità che per la prima volta nella storia del Movimento (fondato nel 1955 a Bandung da Neheru, Nasser e Shuarto) Ban Ki Moon segretario generale dell'Onu ha dichiarato che non parteciperà al vertice. Sembrano passati decenni da quando, solo 20 mesi fa, Hosni Mubarak lasciava transitare in pieno giorno due sottomarini israeliani armati di missili di crociera per il canale di Suez, per posizionarsi davanti alle coste iraniane e simulare lo strike contro le centrali atomiche iraniane. Sembra concretizzarsi un clamoroso "ritorno al passato", con il riapparire al centro della scena diplomatica mondiale di un movimento dei Non Allineati che aveva avuto un grande ruolo sino agli anni settanta (anche grazie al forte appoggio della Cina, su indicazione di Ciu en Lai) e che poi sembrava essere condannato all'oblio. Ma ora, tenuto a galla non a caso da Fidel Castro, sembra avere ritrovato una sua "mission", la peggiore tra le peggiori. Dal primo settembre, l'Iran parlerà al mondo come espressione di una grande alleanza internazionale, in questa veste otterrà da queste cento nazioni tutte le forzature dell'embargo Onu che chiederà e che le saranno utili. Dal primo settembre, se Israele deciderà di effettuare lo strike contro le centrali nucleari iraniane, ben cento nazioni del mondo faranno blocco nell'assemblea dell'Onu per condannarla con le più terribili parole e minacce. È questo il trionfo - va riconosciuto - della svolta impressa da Ahmadinejad alla politica estera del suo paese, che durante la sua presidenza è passato dal più assoluto isolamento all'abbraccio conle dittature latinoamericane (Castro e Chavez) e alla paziente formazione di un immenso blocco di nazioni amiche. Un blocco che arriva sino al Mediterraneo e che coinvolge quell'Egitto che dal 1979 era in stato di aperta guerra fredda con Teheran, sì che una delle principali vie della capitale iraniana era ed è intitolata a Khaled Islamabuli il capo del commando che uccise nel 1981 Hosni Sadat e tentò di uccidere Hosni Mubarak. Uno schiaffo, aperto, palese, sonoro, alla politica del dialogo di Barack Obama, che vede ridursi in progressione numerica gli alleati degli Usa inMedioOriente, che vede fallire i suoi colloqui sul nucleare con Teheran, che non ha un "piano B", una strategia alternativa e di recupero dell'iniziativa né sul primo, né sul secondo fronte e che ora sarà letteralmente sbeffeggiato dalla provocatoria presidenza iraniana della più grande organizzazione informale che raduna la schiacciante maggioranza dei paesi Onu.

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