Grazie a Ugo Volli per la risposta sull'antisemitismo cristiano. A parte il nostro disaccordo, volevo solo più farle le pulci su una cosa. E' vero che Paolo nelle sue lettere (in particolare quella ai Galati) si è molto opposto alle pratiche giudaiche (in particolare la circoncisione), ma non certo vietandole ai Giudei, bensì ai neofiti provenienti dal paganesimo. Il problema erano i giudaizzanti, cioè Giudei (in buona parte della setta dei Farisei) che avevano accettato Gesù quale Messia, ma ritenevano che per essere salvati i pagani dovessero sottostare alla legge mosaica, facendosi dunque circoncidere. Su questo punto Paolo era in forte disaccordo (tanto che negli Atti degli apostoli, al cap. 15 c'è un'accesa discussione su questo tema). Paolo non ha mai vietato ai giudei di abbandonare l'ebraismo, e lui stesso sottostava alla legge (vedi ad esempio la sua partecipazione alle feste giudaiche e ai voti, tipo la rasatura del capo a Cencrea). Tutt'altro hanno fatto i cristiani, papi in prima linea, che obbligavano i giudei all'abiura, pena la morte. A titolo esempilificativo, oggi esistono centinaia di giudei (chiamati messianici), che credono in Gesù come il Messia, senza rinnegare il loro ebraismo, vivendo nella terra dei loro padri. Nell'ipotesi che questo Gesù fosse veramente il Messia (e tra i tanti presunti tali nessuno nella storia si è mai dato per espiare il peccato del suo popolo, come descrisse profeticamente Isaia al cap. 53), non sarebbe la cosa più logica e naturale per un ebreo accettarlo?
Caleb
Risponde Ugo Volli
Gentile signor Caleb,
non la capisco e non la seguo. Per me Gesù era un riformatore ebreo che si opponeva ai romani e fu ucciso da essi. Certramente non era il messia, cioè "l'unto", nel senso del leader politico e religioso atteso sotto questo nome dagli ebrei.
Intorno alla sua figura fu costruita una nuova religione che si distaccò ben presto (con Paolo) dalle regole religiose ebraiche, dichiarandole superate, "maledette", anche se forse facoltative (una legge facoltativa evidentemente non è più una legge). Presero le distanze dalla resistenza ebraica contro l'occupante romano e alla fine si allearono con lui, opprimendo e denigrando il popolo ebraico.
Da allora essere un ebreo cristiano e come essere un quadrato rotondo: una contraddizione in termini.
Su questo punto concordano sia gli ebrei che le maggiori confessioni cristiane.
Lei si colloca in questa posizione e la rispetto, anche se non la capisco e certo non la seguo. Fa parte della sua libertà. Ma per favore non mi chieda di imitarla e non mi chiami giudeo, che in italiano ha una connotazione negativa.
Ugo Volli
PS: Informazione Corretta non consente botta e risposta prolungati nelle lettere. Per favore, concludiamo qui questa discussione.