A bocce ferme e a giochi olimpici conclusi vorrei rialimentare per un momento “la fiamma” puntando il dito contro gli organizzatori del Coi, e contro “quel” Rogge in particolare, per la mancata adesione al minuto di silenzio in ricordo di Monaco ’72, chiesto dalle vedove degli atleti israeliani assassinati e da molti altri, segnalando una volta tanto in positivo una vera e propria rivelazione (perlomeno per me…). Queste le parole inequivocabili, senza se e senza ma, pronunciate in diretta con determinazione inaspettata contro “lorsignori” durante la cerimonia di apertura dei giochi da Antonio Caprarica, inviato Rai a Londra (una volta terminato l’intervento del suo collega co-conduttore che già vi aveva posto mente, ndr): “ (…) Discutibile è un understatement, oserei dire. Penso che proprio l’olimpiade, l’olimpiade come quella di Londra, avrebbe dovuto avere il dovere primario di ricordare atleti martiri per l’ideale olimpico. E quindi credo che il comitato olimpico internazionale abbia compiuto davvero un errore clamoroso nel respingere questa legittima richiesta non solo delle vedove degli atleti ma dell’opinione pubblica internazionale”. Una mosca bianca nel panorama mefitico della disinformazione su Israele e M.O. da cui siamo da decenni asfissiati l’abbiamo trovata! Grazie Antonio Caprarica.