Riportiamo da REPUBBLICA di oggi, 13/08/2012, a pag. 14, l'articolo di Alix Van Buren dal titolo "La svolta di Israele, ora l'allarme missili verrà dato da un sms".
GERUSALEM ME — L'allarme in Israele corre sulle onde dei telefonini cellulari. II Comando militare del fronte interno da ieri sperimenta un sistema d'allerta indirizzato alla popolazione civile: una raffica di sms trillerà su milioni di cellulari nel caso, malaugurato, che s'awerasse un attacco missilistico sul territorio israeliano, o se dovessero verificarsi altre emergenze.Questo non sorprende gli israeliani, uno dei popoli più "cellulare-dipendenti" del pianeta, ai primi posti nella classifica mondiale quanto a numero di apparecchi pro capite, distribuiti fra tutte le classi d'età e sociali Non si percorre una strada di Gerusalemme odi Tel Aviv senza scontrarsi con folle impegnate in conversazioni telefoniche. La gara d'appalto ufficiale a due nuove compagnie venute a spartirsi il ricco mercato della telefonia mobile è stata seguita con tanta fanfara ed entusiasmo, che i commentatori, sardonici, ne hanno equiparato l'impatto alla firma di un trattato di pace fra israeliani e palestinesi. Sottoil proflodella Difesa, l'allarme andrà a sommarsi al sistema delle sirene già in uso. Ogni cittadino ne conosce il suono: ad esempio nel Sud, in caso di razzi in arrivo dalla striscia di Gaza. Tutti ricordano il suono ossessivo dell'allerta per la guerra del Yom Kippur, nell'ottobre del 1973. Poi durante la prima guerra del Golfo, nel 1991, quando piovvero i missili Scud di Saddam Hussein, nel timore che fossero dotati di armi chimiche. Seminaronoil terrore. E ancora: neI2006, dal Libano piombarono i missili esplosi da Hezbollah durante la guerra di quell'estate. «Siamo tutti cresciuti al suono delle sirene—riflette una giovane israeliana — scandiscono la nostra vita fin dalla nascita. Voi europei non potete capire il peso che han no su di noi». Tre volte l'anno la vita si ferma anche in tempo di pace per ricordare date storiche, per commemorare i soldati e i civili caduti nei conflitti o vittime del terrorismo. In primavera cade il Giorno dell'indipendenza, in memoria del 14 maggio 1948, la vigilia della scadenza del mandato britannico. Secondo il calendario ebraico, quel giorno era il 5 Iyar dell'anno 5708. Nella commemorazione dell'Olocausto, Israele si trasforma in un Paese di statue immobili: non un movimento, non una parola per il tempo di quel suono lacerante. Tanta è anche l'angoscia provocata dal sistema, che in alcune aree del Sud si è deciso di modificarlo.AttornoaSderot, neiluoghi esposti ai razzi da Gaza, gli altoparlanti ora trasmettono due parole chiave: "Tzeva Adom", per "Colore rosso". Un codice monotono, ripetuto, scelto per attutire l'eco traumatica delle sirene. Ora s'aggiunge l'esperimento dei messaggini. Già da ieri gli utenti di Cellcom, Pelephone e Orange ricevono testi in ebraico con le parole "Fronte domestico, stiamo sperimentando il sistema d'allarme via cellulare". Nei prossimi giorni toccherà agli utenti di Tel Aviv-Jaffa e Haifa. E di seguito l'intero Paese. Sullo sfondo cresce la preoccupazione di una guerra all'orizzonte. La classe politica si scontra su un eventuale attacco alle centrali nucleari di Teheran. Il primo ministro Netanyahu ancora ieri agita lo spettro di un Iran dotato di armi atomiche, eannunciariunionibiset-timanali per monitorare la difesa civile in caso di guerra. I notiziari riportano le parole di un alto ufficiale: «Mai Israele ha fatto fronte a un rischio di questa portata. Teheran sottometterebbe i suoi vicini, e la sua avanzata sarebbe inarrestabile». Altri, invece, come l'ex premier Ehud Olmert, gettano acqua sul fuoco: «Un attacco all'Iran senza coordinarsi con l'America sarebbe un atto irresponsabile», dice. «Il programma atomico di Teheran non ha raggiunto un livello tale da imporre un'azione né subito e nemmeno nel prossimo futuro». Olmert si dissocia dalla «campagna martellante» di Netanyahu e invita ad ascoltare i militari: «Tutto questo gran parlare dell'inevitabilità di un attacco non rispecchia il pensiero dell'establishment della sicurezza. Vi invito ad ascoltare più da vicino le sue informazioni».
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