No al riconoscimento all'Onu dello stato terrorista palestinese di Abu Mazen
di Piera Prister
Piera Prister Alan Dershowitz Abu Mazen con Yasser Arafat
Perche’ mai i palestinesi a settembre dovrebbero avere riconosciuto all’ONU un loro stato secondo i crismi della legalita’, se a furia di bombe e di stragi hanno piegato al loro arbitrio l’Occidente, un Occidente pavido ed intimidito che sta alzando le braccia in segno di resa!? Perche’ premiare la prepotenza di quegli assassini quando altri popoli come i curdi e i tibetani che non sono mai ricorsi al terrorismo non hanno avuto tale riconoscimento? Se lo chiede insieme a noi, Alan M. Dershowitz in un articolo apparso il 10 agosto, 2012 sul WSJ e intitolato: TERRORISM AND PALESTINIAN STATEHOOD. Il mondo dovrebbe ponderarne le implicazioni. “As the Palestinian Authority continues to seek recognition by the United Nations as a state the world should consider the implications”. A guardare bene indietro, nella storia degli Stati Uniti il terrorismo arabo palestinese sostenuto dall’Unione Sovietica per colpire l’Occidente e’ iniziato dapprima qui in America indietro negli anni sessanta, per lo meno un decennio prima che colpisse l’ Italia, quando negli anni settanta ed ottanta, il nostro Belpaese fu insanguinato dalle bombe palestinesi all’aeroporto di Fiumicino, alla Sinagoga di Roma e alla stazione di Bologna. E anche diffusamente in Europa con dirottamenti, bombe alle sinagoghe, agli aeroporti, ai mezzi di trasporto e massacri, come la strage degli 11 atleti israeliani a Monaco di Baviera, e anche i massacri di civili israeliani negli autobus, pizzerie e scuole. Stragi che continuano una dopo l’altra, ultima quella di questa settimana di soldati egiziani che sembra siano stati assassinati con la complicita’ di terroristi palestinesi di Gaza. Il primo bersaglio del terrorismo in Occidente furono gli Stati Uniti d’America, e precisamente Dallas, Texas nel profondo Sud degli Stati Uniti, dove il presidente John F. Kennedy fu assassinato il 22 novembre del 1963 a Dealy Plaza, mentre incauto tra ali di folla osannante, su una macchina decappottabile era in visita alla nostra citta’. Le indagini che ne seguirono furono confuse, e il presunto assassino Lee Oswald, un sicario che fu bloccato dopo poche ore con l’arma in mano ancora fumante, era tanto piu’ sospetto per aver passato un periodo della sua vita in Unione Sovietica. Fu si’ arrestato, ma stranamente mentre due giorni dopo veniva trasportato da una prigione all’altra, fu a sua volta ucciso da Jack Ruby, un tale che disse che s’era voluto vendicare dell’assassinio del presidente ma che invece agi’ per chiudere la bocca all’assassino perche’ non parlasse. Il caso poi fu archiviato anche se c’erano tutti gli indizi di un complotto straniero che fu sapientemente ed artatamente depistato. Tuttora l’80% degli americani e’ convinto che dietro l’uccisione di John Kennedy e di suo fratello Robert ci fosse un marchingegno, un’orchestrazione diabolica di ordine internazionale. Il fattaccio comunque fu poi insabbiato da una sapiente opera di cover-up anche se allora era gia’ chiaro che John Kennedy era per molti un presidente scomodo, di cui ci si doveva sbarazzare al piu’ presto, perche’ era pronto e risoluto ad intervenire nella Baia dei Porci contro i missili sovietici nucleari di Fidel Castro che il dittatore cubano teneva puntati contro la Florida. Dershowitz scrive che era stato proprio Arafat, il predecessore di Abu Mazen ad ordinare l’assassinio di Robert Kennedy, senatore di New York e candidato presidenziale dopo l’assassinio di suo fratello, il presidente John Kennedy. Nel 1968, un palestinese, Sirhan Sirhan”, educato ad odiare ogni cosa associata con gli ebrei e con Israele, assassino’ Robert Kennedy, fratello del defunto presidente John Kennedy”. (In 1968, a Jordanian-born Palestinian, Sirhan Sirhan educated to hate anything associated with Jews or Israel assassinated Robert Kennedy…”). Cinque anni dopo lo stesso Arafat fece sequestrare tre diplomatici americani che voleva scambiare con Sirhan Sirhan. Al rifiuto degli Stati Uniti, di liberare l'assassino di Robert Kennedy, essi furono torturati ed ammazzati per ordine dello stesso Arafat. Da allora in poi e’ strano che e’ proprio Arafat, il terrorista Arafat che veniva ricevuto in guanti bianchi alla Casa Bianca e le cronache ci dicono che li’ era di casa, sempre riverito. Come ricorda lo stesso Dershowitz, ai palestinesi e’ stata data la possibilita’ di avere uno stato nel 1938, 1948, 2001 e 2007 ed ogni volta invece l’hanno sordidamente rifiutato preferendogli massacri e bombe. Ricorda anche il gran mufti di Gerusalemme –zio di Arafat- come alleato di Hitler e autore di pogrom contro gli ebrei. Ma una cosa a cui Dershowitz stranamente non ha accennato nel suo lungo excursus e’ che i palestinesi di Abu Mazen non solo vogliono uno stato palestinese senza rinunciare alla violenza, e senza riconoscere il diritto di Israele all’esistenza, ma vogliono anche meta’ Gerusalemme come loro capitale. E’ in ballo la divisione della citta’ di Gerusalemme in due capitali, una per Israele e l’altra per la costituenda Palestina, che e’ un’ignominia! E’ una questione su cui lo stesso presidente Obama glissa, mostrando tutta la sua ambiguita’ essendosi recentemente pronunciato con veemenza contro Israele, intimandogli il ritorno ai confini del 67 ed interferendo nella decisione sovrana della Knesset secondo cui Gerusalemme e’ l’unica, una ed indivisibile capitale di Israele.