Riportiamo dalla STAMPA di oggi, 09/08/2012, a pag. 14, l'articolo di Gian Antonio Orighi dal titolo "Al Qaeda progettava una strage a Gibilterra".
Gibilterra 11 settembre
Un mini 11 Settembre a Gibilterra durante le Olimpiadi. Era questo l’obbiettivo del commando di Al Qaeda, due ceceni ed un turco, arrestato la settimana scorso a Cadice e Ciudad Real dai Geo, le forze speciali della polizia di Stato spagnola. La tecnica operativa dei pericolosissimi jihadisti consisteva nell’usare modellini di aerei telecomandati per bombardare un centro commerciale della colonia britannica nelle Colonne d’Ercole.
«Attaccare a Gibilterra era un’operazione più facile di un attentato a Londra durante i Giochi», ha spiegato Fernando Reinares, uno dei migliori specialisti del terrorismo islamico ed al corrente del blitz. I primi sospetti, rivelati giovedì scorso dal ministro degli Interni di Madrid, Jorge Fernández Diaz, indicavano che la cellula terrorista, formata dai ceceni Eldar Magomedov e Muhamed Ankari Adamov più l’ottomano Cenzig Yalcin, faceva pensare ad un attentato in Spagna o in Francia. Ma le dichiarazioni di Yalcin hanno permesso agli inquirenti di fare piena luce sul piano stragista.
I due ceceni, che si erano addestrati in Pakistan ed erano in contatto con il gruppo terrorista Laskar Tayiba (Esercito dei Puri), responsabile del massacro di 170 persone in un hotel di Bombay nel 2008, avevano fatto un corso ad Algeciras, confinante con Gibilterra, con dei parapendio, specie di piccoli paracadute. E, come ha riconosciuto il loro istruttore, il duo insisteva nel sorvolare lo spazio aereo della colonia britannica. Una ricognizione impossibile perché ci voleva il permesso delle autorità della Rocca.
Gli inquirenti spagnoli hanno poi trovato un video in cui uno dei due terroristi aveva già provato, con un modellino di tre metri, a scaricare da entrambe le ali dei sacchetti di sabbia su di un bersaglio. «Nelle immagini, uno dei due jihadisti manifesta la sua allegria per il riuscito bombardamento», svela Reinares.
Le bombe, già pronte, sono state localizzate nell’appartamento dove viveva il terrorista turco, un ingegnere civile che lavorava da sette anni a Gibilterra, insieme alla partner marocchina nella spagnola La Linea de La Concepción. Gli ordigni erano devastanti, un mix di polvere nera con esplosivo ad alto potenziale. Yalcin possedeva anche tre aerei da modellismo, che potevano portare bombe da 1 kg. Non è trapelato il nome del centro commerciale nel mirino. Il Gibraltar Chronicle parla solo di un generico «shopping centre».
Il commando intercettato dalle teste di cuoio di Madrid conferma che sulla Spagna continua a pendere la spada di Damocle di Al Qaeda, sia come base operativa che organizzativa. Dopo la strage dell’11 marzo 2004 alle stazioni di Madrid (191 morti, 2061 feriti), finora la mattanza jihadista più grave occorsa in Europa, sono stati arrestati 500 terroristi islamici. «La minaccia del network del terrore di Bin Laden resta presente ed arriva anche dalle organizzazioni fondamentaliste africane del Sahel», avverte Ignacio Cosidó, direttore della polizia di Stato.
Per inviare la propria opinione alla Stampa, cliccare sull'e-mail sottostante