Mr.Rogge presidente del Comitato Olimpico 2012, Mr.Brundage presidente del Comitato Olimpico 1972
di Piera Prister

Jacques Rogge                          Avery Brundage

Piera Prister

Mr. Jacques Rogge, attuale presidente del Comitato Olimpico Internazionale che ha appena fatto per vilta’ il gran rifiuto, il rifiuto di far osservare nella cerimonia d’apertura, un minuto di silenzio in memoriam degli atleti israeliani torturati e trucidati orrendamente nel 1972 dai terroristi palestinesi di Settembre Nero, ci richiama alla mente il suo predecessore in carica proprio in quello stesso anno . Si chiamava Avery Brundage ed era un simpatizzante nazista che a Monaco facilito’ l’assassinio degli atleti israelianii da parte dei terroristi nazi-islamisti complottando per fornire loro documenti falsi e libero accesso al Villaggio Olimpico. Ci facciamo meraviglia? Le malefatte antisemite nella storia si ripetono, se poi questa non e’ una congiura contro Israele che altro e’: Mr.Jacques Rogge rifiuta un minuto di silenzio per la commemorazione della strage di Monaco; la regina Elisabetta in 60 anni di regno non ha mai visitato Israele; la BBC gioca a fare l’asino, non sa qual e’ la capitale di Israele. Il mondo non e’ un luogo pericoloso per coloro che compiono malvagita’ ma per coloro che le vedono, ma per inettitudine girano lo sguardo dall’altra parte e non fanno nulla. S’era chiesto a Mr.Jacques Rogge, President of the International Olympic Committee un minuto di silenzio all’apertura delle Olimpiadi 2012 per commemorare l’assassinio degli undici atleti israeliani a Monaco nel 1972 per mandare al mondo il messaggio che il terrorismo non vincera’. Solo i giusti, i forti e gli eroi vinceranno, non i malvagi, non i codardi, non quelli che vivono in un Limbo, senza infamia e senza lode. Questo si’ che sarebbe stato un messaggio potente! Eppure Mr. Rogge non l’ha fatto, non ha avuto ne’ la forza, ne’ il coraggio di commemorare da un palcoscenico internazionale di fronte a milioni e milioni di telespettatori, quella strage atroce di atleti israeliani perpetrata dai terroristi palestinesi di Settembre Nero con la collaborazione di nazisti tedeschi, a Monaco di Baviera. Una citta’ che negli anni 50 era covo di islamisti e nazisti, quelli della Fratellanza Musulmana di Hassan al-Banna e di suo genero Said Ramadan che fondarono nell’immediato dopoguerra una moschea a Monaco -Munich- il cui primo imam fu Nurredin Namangani soprannominato “the nazi marionette”. Era un usbeco sopravvissuto al gulag sovietico e poi imam di una divisione delle SS turche o SS division Ostturkischer Waffenverband che partecipo’ alla distruzione di Varsavia e fu decorato al valore militare con un’alta onoreficenza tedesca. Una moschea quella di Monaco dove negli anni ’80 era di casa Mahmoud Abouhalima colui che cerco’ di far saltare in aria il World CenterTrade Center di N.York nel 1993. Non c’e’ che dire, una citta’ sicura quella di Monaco di Baviera, una citta’ dove pullulavano nazisti ed islamisti, un’onta della Germania Occidentale di Bonn. Ma ritorniamo al nostro uomo, proprio adesso leggiamo dal sito Huffington Post del 23 luglio 2012, cos’altro ha combinato quel furbastro di Mr. Rogge: “He Holds Memorial For Israeli Victims of 1972 Munich Terror on Monday 23st..” Ha commemorato la strage in privato nello stesso Villaggio Olimpico di Londra, lunedi’ 23 luglio di fronte ad un centinaio di persone, cinque giorni prima della data ufficiale di apertura delle Olimpiadi. Una doppia beffa.

Bibliografia
-Guri Weinberg, figlio di una delle vittime di Monaco dice in un’intervista presso il Centro Simon Wiesenthal –riportata su You Tube- rivolgendosi agli organizzatori dei Giochi Olimpici: Quando voi non avete piu’ dignita’ non avete nient’altro da perdere. “When you have no more dignity you have nothing to lose…”-
-The world is a dangerous place not for those who do evil but for those who look on and do nothing. Albert Einstein-
-The head of the IOC, International Olympic Committee, was Avary Brundage a Nazi sympathizer and anti-Semite. Fox News-
-Ian Johnson, A Mosque in Munich, Houghton Miffling Harcourt 2010, editore: ”Namangani had been a highly politicized figure, as divisional figure, he had worked directly with the Nazi military leadership”. pgg. 97, 98