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La Stampa Rassegna Stampa
02.08.2012 Nucleare iraniano: Panetta esclude, per il momento, l'intervento militare
ma diplomazia e sanzioni non hanno portato a nulla finora

Testata: La Stampa
Data: 02 agosto 2012
Pagina: 15
Autore: Redazione della Stampa
Titolo: «Panetta in Israele: 'Con l’Iran la diplomazia non è esaurita'»

Riportiamo dalla STAMPA di oggi, 02/08/2012, a pag. 15, l'articolo dal titolo "Panetta in Israele: 'Con l’Iran la diplomazia non è esaurita' ".


Leon Panetta

Il commento di IC sulla visita di Panetta in Israele è contenuto nella Lettera da Gerusalemme di Angelo Pezzana, pubblicata in altra pagina della rassegna
http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=&sez=40&id=45506

Le armi della diplomazia con l’Iran non sono ancora state esaurite: è il messaggio che il segretario alla Difesa degli Stati Uniti, Leon Panetta, ha portato al governo israeliano, escludendo nell’immediato il ricorso a un’opzione militare contro i siti nucleari di Teheran. «Dobbiamo esaurire tutti gli sforzi», ha affermato ad Ashkelon, nel Sud di Israele, durante una visita a un sito del sistema antimissile «Iron Dome», finanziato in parte dagli Usa. Il capo del Pentagono ha rassicurato i suoi ospiti ricordando che per Barack Obama «impedire all’Iran di dotarsi dell’arma atomica rappresenta una priorità per la sicurezza nazionale degli Usa e che tutte le opzioni sono sul tavolo».

Ma l’affermazione che l’impegno americano per la sicurezza di Israele «è solido come una roccia» non sembra aver convinto troppo i suoi interlocutori. Il ministro della Difesa israeliano Ehud Barak ha insistito che «le probabilità che l’Iran rinunci al suo programma nucleare sono estremamente basse», e ha ripreso l’argomento di un attacco di Israele contro i siti nucleari iraniani: «la decisione ultima spetta unicamente al governo israeliano». Una decisione che però non è stata ancora presa, ha detto il premier Benjamin Netanyahu, che ha espresso a Panetta il suo scetticismo: «Né le sanzioni né la diplomazia hanno ancora avuto alcun impatto sull’Iran. Per quanto siano forti le nostri dichiarazioni, non hanno ancora convinto l’Iran che siamo seri nella nostra volontà di fermarlo».

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