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Nel corso di un intervista televisiva del 2004, re Abdullah ha esposto con efficacia la sua visione, originale fuori dal coro, sulla ricomposizione del conflitto arabo-israeliano, tracciando anche una pungente critica del vittimismo palestinese e del vuoto di strategia di Arafat: che cosa vogliono gli israeliani? Israele desidera fare parte di questa regione, dal Marocco a tutto il mondo arabo. Questo è il prezzo che gli arabi dovrebbero essere disposti a pagare. Gli israeliani dovrebbero avere libera circolazione e libero accesso e soprattutto il senso, la certezza di fare parte di questa regione. Il sacrificio che devono fare a loro volta per ottenere questo risultato è un futuro libero per i palestinesi. Ma se pagano questo prezzo, chi garantisce poi gli israeliani che ne riceveranno i benefici? Ci sono israeliani seri che guardano la regione e pensano: “D’accordo, facciamo questo sacrificio, accettiamo di assumerci questa difficile decisione e lavoriamo con i palestinesi in modo da costruire una buona coesistenza con loro. Ma questo realmente cambia il rapporto che abbiamo con i Paesi arabi. Il mio compito è convincere i Paesi arabi ad accettare questo scambio. Il problema con i palestinesi è che spendono il loro tempo a rimproverare i leader arabi e la piazza araba. Ma smettete di fare il coro con al Jazeera sulle colpe della piazza araba e dei leader arabi che non vi aiutano e aiutatevi voi per primi! Ogni volta che ho chiesto ad Arafat quale fosse la sua strategia e i suoi progetti, ho ottenuto il silenzio per risposta”. Carlo Panella: Il libro nero dei regimi islamici 1914/2006 – pag.. 356-357 cordialmente, Riflessioni condivisibili, anche se sono rimaste al livello della chiacchiera, non ci risulta che l'Arabia Saudita abbia fatto qualcosa per ritenere serie le parole di Abdullah. |
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