Sul CORRIERE della SERA di oggi, 21/07/2012, a pag.17, con il titolo "La fine del regime mette a rischio la pace fredda", Davide Frattini esamina i rapporti Israele-Siria.

Soldati israeliani sul confine con la Siria
Ehud Barak, il ministro della Difesa, ha visitato nei giorni scorsi le alture del Golan, conquistate da Israele alla Siria nel 1967. Gli scontri si sono avvicinati, è possibile sentire le esplosioni dall'altra parte di un confine che in questi anni è rimasto tranquillo, Bashar Assad è stato un nemico che non disturbava in prima persona. L'instabilità regionale che potrebbe seguire il crollo del regime non compensa per lo Stato ebraico la scomparsa di un alleato dell'Iran. Barak e i generali hanno alzato l'allerta delle truppe nella zona: vogliono evitare l'afflusso di rifugiati, soprattutto drusi che cercherebbero di raggiungere i parenti, temono che tra le famiglie in fuga si nascondano gli estremisti di Al Qaeda infiltrati in Siria durante questi mesi di disordini. I movimenti che preoccupano di più l'intelligence israeliana sono quelli dei materiali per la guerra chimico-batteriologica. Israele non può accettare che finiscano nelle mani di Hezbollah, il gruppo sciita con basi e campi d'addestramento alla periferia di Damasco. L'aviazione interverrebbe per colpire i convogli che cerchino di raggiungere il Libano, lo Stato Maggiore non esclude un raid di terra con le forze speciali (l'avanguardia sarebbe comunque composta da americani e giordani) per mettere al sicuro le riserve.
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