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Il Giornale Rassegna Stampa
17.07.2012 Il ritorno di Hollywood alla Bibbia
Il commento di Silvia Kramar

Testata: Il Giornale
Data: 17 luglio 2012
Pagina: 24
Autore: Silvia Kramar
Titolo: «Hollywood si affida a Dio, ma mette la Bibbia in burla»

Sul GIORNALE di oggi, 17/07/2012, a pag.24, Silvia Kramar racconta che Hollywood sta rimettendo in cantiere il filone biblico. Peccato il titolo che non rispetti il contenuto del pezzo, classificando tutti i film in lavorazione come prese in giro della Bibbia, aggiungendo poi un grosso svarione nell'occhiello, dove si legge "Aiuto, gli Studios scoprono le Sacre Scritture". Ma quando mai ! E i 10 Comandamenti con Charlton Heston ? E tutti gli altri film tratti da episodi biblici ? Il pezzo molto accurato di Silvia Kramar meritava maggiore attenzione nella titolazione.
Ecco l'articolo:

a sinistra Charlton Heston, il Mosè puù famoso
a destra Stephen Spielberg, che girerà una nuova edizione

Hollywood si lancia nelle storie bibli­che, ma invece di restare fedele alle Sacre Scritture, le trasforma in storie di vampi­ri, gladiatori e sangue. Intenti a scrivere horror fiction, a costruite una gigantesca Arca di Noè e a ricucire alcuni capi­toli dei Vangeli sono un manipolo di grandi registi: da Steven Spiel­berg a Darren Aronosfky, da Mel Gibson a Paul Verhoeven e Ridley Scott.
Ultimo ad aggiungersi alla lista da Oscar è l’attore Will Smith, al suo debutto dietro la telecamera, con una sceneggiatura su Caino e Abele. Pare però, dalle ultime indi­screzioni, che Smith abbia inten­zione di trasformare la storia di ri­valità e gelosia dei due fratelli in una pellicola vampiresca. La Sony ha firmato con Smith (che oltre a dirigere sarà anche protagonista) un contratto che gli permetterà di girare La redenzio­ne di Caino con un ottimo budget: i miliar­di sono necessari, se vorrà far concorren­za agli altri kolossal biblici.
Il regista Darren Aronofsky rischia di sbancare la Paramount per costruire un’enorme arca di Noè.Il regista di Black
Swan finora ha diretto pellicole a basso costo: il suo film da Oscar era costato me­no di 50 milioni, ma stavolta il suo Noè , in­te­rpretato da Russel Crowe accanto a Jen­nifer Connelly ed Emma Watson, sarà tra i dieci film più cari del 2012. Anche lui, come Smith, aggiungerà alla storia raccontata nel libro della Ge­nesi un contorno di pura fantasia, con uno squadrone di enormi an­geli senza ali ma con sei braccia, contro i quali si scaglierà Noè. Si legge nella presentazione della pellicola: «Il suo nome è Noè, ma è un uomo diverso dagli stereotipi dei patriarchi della Bibbia. È un lot­tatore, un Mad Max che vive in un mondo dove non c’è pietà». Vista la partecipazione di Russell Crowe, ci si può aspettare che il suo Noè abbia tutti i connotati del gladia­tore.
Il regista Paul Verhoeven sta lavoran­do sulla nuova «biografia» di Gesù. Co­me sceneggiatore è stato scelto Roger Avary, che ha alle spalle film horror come
Beowulf . Il suo Gesù non ha nulla di divi­no: sarebbe nato dalla violenza subita dalla giovanissima Maria, violentata da un soldato romano. Il suo Gesù, del tutto umano, è un profeta radicale, che faceva esorcismi e non miracoli, convinto che il paradiso lo si potesse trovare sulla terra; il suo messaggio di pace e fraternità avrebbe sconvolto l’Impero romano e cambiato il mondo, ma in lui non c’è al­cun aspetto del Messia dei Vangeli.
Più rispettose verso l’Antico Testamen­to dovrebbero essere due pellicole sulla vita di Mosè. La prima, tratta da Godsand
Kings , una sceneggiatura scritta a quat­tro mani da Michael Green e Stuart Hazel­dine, sarà diretta da Spielberg. Secondo le prime indiscrezioni Spielberg avrebbe già dichiarato che questo film sarà la sua più grande sfida: la pellicola per la quale, un giorno, vorrà essere ricordato è anche il suo personale omaggio alla fede ebrai­ca.
Spielberg ha detto di volersi ispirare a
Braveheart
e al suo Salvate il soldato Ryan , con grande attenzione alle batta­glie epiche ed ai dettagli della storia di Mosè: l’abbandono sul fiume, l’adozio­ne, l’infanzia presso il faraone,la fuga dal­l’Egitto e la solitaria vecchiaia, alla guida di un popolo che non aveva ancora rag­giunto la Terra promessa. Il secondo pro­getto su Mosè è invece del regista Ridley Scott. Il Mosè di Scott, prodotto dalla Fox, verterà sulla relazione del profeta con il faraone Ramses,prima dell’Esodo. Ancora da definire il cast. Si aggiungo­no poi alla lunghissima lista di favole e horror biblico il nuovo film di Mel Gib­son sul comandante israelita Giuda il Maccabeo e quello annunciato sull’in­fanzia di Gesù, del regista di Harry Pot­ter, Chris Columbus.
In molti casi, il nesso tra Scritture e in­venzione registica appare piuttosto di­scutibile, e infatti farà discutere. L’Anti­co Testamento è utilizzato come sempli­ce serbatoio di trame accattivanti, ogni aspetto religioso e teologico è relegato in secondo piano. Oggi non si sa più come fare cassetta: e gli studios si affidano a Dio.

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