Riportiamo dal sito ROMAEBRAICA.IT l'articolo di Angelo Pezzana dal titolo "Francia, le anime belle di Le Monde e del Nouvel Observateur".
La vignetta di Plantu
La copertina di Nouvel Observateur
In Francia si stanno accorgendo che l'antisemismo è un problema. Se ne stanno accorgendo le 'anime belle', che in questi svariati decenni hanno tenuto puntato il cannocchiale su Israele, preoccupate per tutti gli 'errori' che i vari governi -non importa se di destra o di sinistra- stavano commettendo nei confronti dei palestinesi. Se qualche lettore curioso avesse voglia di leggere le annate del NOUVEL OBSERVATEUR -perchè è del settimanale diretto da Jean Daniel al quale ci stiamo riferendo- vedrà quanto poco vi appaia la parola 'antisemitismo' rispetto a 'islamofobia'. Persino nel numero dell'11 luglio 012, malgrado la copertina riporti a piena pagina " Antisemitismo, cio' che non si vuole dire", uno poi va a leggere gli articoli, e tranne un pezzo dedicato ad un insegnante di storia a Saint-Denis, che testimonia quanto l'odio verso gli ebrei sia radicato, tutti hanno per tema centrale il 'razzimo', come se in Francia l'antisemitismo e l'islamofobia, con i crimini correlati, fossero egualmente distribuiti. Come se gli ebrei francesi fossero dediti a sequestrare giovani musulmani, per torturarli fino ad ucciderli, o entrassero in una scuola islamica per fare strage di bambini e insegnanti musulmani. Eppure questa è la linea del NouvelObs, che imputa al razzismo tout court, e al pregiudizio contro Israele, il ritorno dell'antisemitsmo.
E pensare che basterebbe dare un'cchiata alla vignetta di Plantu (il Vauro francese) su LE MONDE del 10 luglio, come sempre in prima pâgina, nella quale sotto al titolo "Israele, gli ultra-ortodossi non saranno più dispensati del servizio militare", Plantu-Vauro disegna un ultra-ortodosso, cappello nero e una lacrima che gli scende dall'occhio sinistro, mentre una delle due treccine si allunga fino a circondare come se fosse un reticolato un muro di separazione, con tanto di torre di controllo, la bandiera israeliana che si erge all'interno, quella palestinese piantata all'esterno. Israele che si difende in un fortino-carcere dietro a un muro di cemento, mentre il povero palestinese ne è respinto.
Il quotidiano, bandiera dell'intellighentzia francese che legge pure il NouvelObs, è diretto da Erik Izraelewicz, il cui nome avremmo volentieri omesso, se non fosse per il fatto che entrambi, lui e Jean Daniel, appartengono a quella schiera, esigua di numero, ma rilevante nella propaganda contro Israele, che spiega bene come il risultato sia quello che è, non occorrono grandi inchieste per conoscerne l'origine.
Certo, non sta bene toccare certi tasti, non è elegante, ma finchè la musica che suonano sarà quella, sarà bene ricordarlo. Diffondere odio contro gli ebrei gli starà pure bene, ma che poi si chiedano anche perchè questo avviene, ci pare davvero troppo.
Angelo Pezzana