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Come possiamo combattere la delegittimazione di Israele
E’ possibile far qualche cosa contro la delegittimazione di Israele? Un ufficiale israeliano di alto livello con esperienza di intelligence mi ha detto che non si può far niente. E’una soluzione facile: se non si può far nulla, perché provarci? I giornalisti stranieri di solito seguono un altro modello. Scrivono un articolo anti-israeliano che omette sia alcune informazioni essenziali sia il punto di vista di una fonte israeliana affidabile. Lo scrivono in pochissimo tempo, ma per i gruppi filo-israeliani che controllano l’informazione, come Camera o Honest Reporting, occorre molto tempo per dimostrarne la falsità e le frodi. In passato mi fu chiesta una consulenza professionale su come una grande multinazionale europea potesse affrontare in modo coerente i problemi ambientali e i frequenti attacchi degli ambientalisti. I dirigenti dell’azienda erano convinti che questi attacchi fossero una specie di ‘forza naturale’ contro cui si poteva ben poco. Un giorno io ed il membro del consiglio d’amministrazione incaricato dell’indagine presentammo le proposte. Al termine il presidente della società disse: ‘Oggi ho capito che i problemi ambientali sono come tutti gli altri.’ Cambiò l’approccio della persona al vertice. Con il suo aiuto riuscimmo gradualmente far capire anche ai responsabili dei livelli inferiori come affrontare i problemi ambientali e gli attacchi dei verdi. E’ la stessa cosa per la delegittimazione. Per decenni i governi israeliani non hanno affrontato coerentemente il problema. I palestinesi sono riusciti a far penetrare sistematicamente la loro narrativa nell’opinione pubblica occidentale, che ora considera la società palestinese - che non è riuscita ad ottenere risultati con decenni di stragi e col terrorismo contro Israele - come vittima dei ‘brutali Israeliani’. Ci sono riusciti con l’aiuto dell’estrema sinistra e dei razzisti umanitari, fra cui si contano anche alcuni israeliani. Che fare? Il primo passo è che il governo israeliano riconosca che la delegittimazione è una forma di guerra, che deve essere combattuta con metodo. Il secondo è che incarichi un ente statale di diventare il centro di comando per questo tipo di guerra, proprio come avviene per la guerra militare e per quella cibernetica. Il candidato più ovvio sarebbe il Mossad, che dovrebbe creare un dipartimento speciale al suo interno. I ministeri con le loro ingombranti burocrazie non sono efficienti in questo tipo di guerra. Infine occorre sviluppare una strategia salda e coerente per combattere questa guerra. Come fare a mettere in posizione di difesa anziché di attacco i Palestinesi e gli altri nemici di Israele? Come riuscire a farli venire allo scoperto in poco tempo e obbligarli a dedicare molto più tempo e denaro a difendersi? Manfred Gerstenfeld fa parte del gruppo direttivo del Jerusalem Center for Public Affairs, dove è stato presidente per 12 anni. |
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