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Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



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Corriere della Sera Rassegna Stampa
14.07.2012 Germania, Angela Merkel contro il divieto della circoncisione
cronaca di Paolo Lepri

Testata: Corriere della Sera
Data: 14 luglio 2012
Pagina: 15
Autore: Paolo Lepri
Titolo: «Merkel in prima linea sulla circoncisione: ingiusto vietarla»

Riportiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 14/07/2012, a pag. 15, l'articolo di Paolo Lepri dal titolo "Merkel in prima linea sulla circoncisione: «Ingiusto vietarla»".


Angela Merkel

BERLINO — La libertà religiosa in Germania non è in pericolo. Lo ha assicurato il governo, costretto ad intervenire con una dichiarazione molto netta del portavoce di Angela Merkel, Steffen Seibert, per placare l'ondata di proteste scatenata dalla sentenza della Corte regionale di Colonia che ha giudicato la circoncisione perseguibile penalmente. In cancelleria, d'accordo con il ministero della Giustizia, si lavora già ad una legge che risolva quanto prima il problema. È inoltre molto probabile che a margine della sessione parlamentare speciale sugli aiuti alla Spagna, convocata il 19 luglio, il Bundestag approvi una risoluzione per contribuire a riportare la pace con gli ebrei e i musulmani tedeschi. Il caso non è ancora chiuso, ma potrebbe esserlo subito dopo la pausa estiva.
«L'opinione di tutti, nel governo, è chiarissima: vogliamo che la vita religiosa degli ebrei e dei musulmani in Germania sia possibile. La circoncisione praticata in modo responsabile non può essere perseguita in questo Paese», ha detto Seibert. «La libertà religiosa è un diritto che sosteniamo fermamente», ha proseguito, aggiungendo che è «urgente» ristabilire un clima giuridico corretto. Le parole del portavoce della cancelliera sono giunte all'indomani della forte presa di posizione del presidente della conferenza europea dei rabbini, Pinchas Goldschmidt, che aveva detto di «non vedere un futuro» per gli ebrei in Germania e definito la decisione dei giudici «il più grave attacco dopo l'Olocausto».
Già nelle settimane scorse, tutte le associazioni degli ebrei e dei musulmani tedeschi avevano espresso forti critiche nei confronti della sentenza di Colonia, che non ha un valore vincolante fuori dai confini della regione ma può essere considerata come un precedente da altre corti in un Paese dove vivono 120 mila ebrei e quattro milioni di musulmani. I giudici si erano pronunciati il 26 giugno dopo aver esaminato il caso di un bambino di quattro anni, musulmano, ferito durante l'intervento, paragonando la circoncisione alle punizioni corporali e sostenendo il principio del consenso obbligatorio. Secondo la religione ebraica, invece, la circoncisione deve essere compiuta entro l'ottavo giorno dalla nascita.
Sono stati in molti a rilevare, sia nella maggioranza che nell'opposizione, che questa vicenda, se non risolta rapidamente, poteva provocare un danno non indifferente alla stessa immagine del Paese. Anche i rapporti con Israele, che ha invocato fin dall'inizio una chiarificazione da parte del governo, hanno vissuto momenti difficili. I giornali si sono schierati senza eccezione contro i giudici di Colonia. «La sentenza è stata sconsiderata e la forte protesta è giustificata», ha scritto Heribert Prantl, della direzione della Süddeutsche Zeitung. In questa «vergognosa farsa per la Germania», Die Welt ha visto «una manifestazione della crescente intolleranza contro i gruppi religiosi nel mondo». Molto documentata l'analisi compiuta da Christian Walter, docente di diritto pubblico all'università di Monaco, che ha parlato sulla Frankfurter Allgemeine Zeitung di una «inaccettabile ingerenza nella libertà di religione», avvertendo che «la difesa dai pericoli della religione non può trasformarsi in difesa dalla religione».

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