Cara Signora Prister,
ho letto con molto interesse ed una certa emozione su IC il Suo omaggio a Nella Mortara, e La ringrazio anche per avermi messo al corrente della pubblicazione di Alessandra Arachi.
Le scrivo dalla California (sono un matematico e sono visiting alla UCLA). Le sono un po' piu' vicino del solito (vivo a Roma), anche se una decina d'anni fa sono stato per un semestre alla Texas A & M a College Station: sono andato un paio di volte a Dallas ma, allora, ancora non conoscevo IC e non sapevo di Lei.
Conoscevo bene Nella Mortara. Ero ancora un bamino, negli anni 70, quando la incontravo nel parco di Villa Grazioli, a Roma, nelle cui prossimita' abitavamo entrambi. Nella era stata una cara amica di mia nonna Libera Trevisani Levi-Civita e, anche quando mia nonna non ci fu piu', mia mamma ed io eravamo sempre contenti di salutare Nella che passeggiava,
tranquilla, con un bel bastone di legno-mogano (solo per garantirle solo un po' di sicurezza: era sempre in ottima forma), ed i suoi bei lunghi capelli bianchi, sempre molto ben pettinati...
Grazie per avermi dato l'occasione di tornare col pensiero a questa figura a me cosi' cara anche a distanza di cosi' tanti anni.
Un caro saluto,
Tullio Ceccherini-Silberstein
(tceccher@mat.uniroma3.it)