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La Stampa Rassegna Stampa
13.07.2012 Germania: le comunità ebraiche protestano contro la sentenza di Colonia sulla circoncisione
cronaca di Alessandro Alviani

Testata: La Stampa
Data: 13 luglio 2012
Pagina: 15
Autore: Alessandro Alviani
Titolo: «Se si vieta la circoncisione più nessun ebreo in Germania»

Riportiamo dalla STAMPA di oggi, 13/07/2012, a pag. 15, l'articolo di Alessandro Alviani dal titolo "Se si vieta la circoncisione più nessun ebreo in Germania".

La circoncisione per motivi religiosi è un reato. Questa sentenza, diffusa a fine giugno da un tribunale di Colonia, sta scatenando da giorni forti proteste nella comunità ebraica e in quella musulmana in Germania. Nessuno finora si era però spinto tanto in là quanto il rabbino di Mosca e presidente della Conferenza dei rabbini europei, Pinchas Goldschmidt. Se quel pronunciamento dovesse essere accolto anche da altri organismi e trasformarsi in legge, ha detto ieri a Berlino al termine della conferenza dei rabbini europei, «per gran parte della comunità ebraica non ci sarà nessun futuro qui in Germania». Fin qui nulla di radicalmente nuovo, se è vero che pochi giorni fa il presidente del Consiglio centrale degli ebrei tedeschi, Dieter Graumann, aveva espresso sul quotidiano Kölner StadtAnzeiger una preoccupazione simile: se la circoncisione «venisse proibita gli ebrei verrebbero spinti nell’illegalità e alla fine la vita ebraica qui non sarebbe più possibile».

Ad alzare il livello della polemica è stata ora un’altra frase del rabbino moscovita Goldschmidt. La sentenza, ha tuonato, rappresenta il più grave attacco alla vita ebraica in Germania «dai tempi dell’Olocausto». Parole durissime, che acuiscono una polemica scoppiata il 26 giugno, giorno in cui sono state pubblicate le motivazioni della sentenza in cui il tribunale regionale di Colonia giudica la circoncisione per motivi religiosi «una lesione personale», punibile per legge in quanto «contraria all’interesse del bambino di poter decidere da solo, in seguito, sulla sua appartenenza religiosa», si legge nel testo. In concreto i giudici si sono occupati del caso di un bambino di 4 anni che era stato circonciso per volere dei genitori, di religione musulmana. Due giorni dopo l’operazione il bambino era finito al pronto soccorso a causa di complicazioni.

La sentenza non è vincolante per gli altri tribunali tedeschi. Tuttavia ha già avuto conseguenze: il presidente dell’Ordine dei medici, Frank Ulrich Montgomery, ha consigliato a tutti i dottori di non praticare la circoncisione a causa dell’incerto quadro giuridico. L’unico ospedale ebraico in Germania, che si trova a Berlino, ha deciso di bloccare le circoncisioni finché non saranno trovate norme chiare.

La comunità ebraica ha protestato duramente, ricordando come la circoncisione sia un elemento costitutivo della propria religione; quella musulmana sta pensando di far ricorso alla Corte costituzionale. Insieme, ebrei e musulmani tedeschi ed europei hanno lanciato un appello congiunto in cui attaccano «l’affronto ai nostri fondamentali diritti umani e religiosi» e chiedono ai deputati tedeschi di intervenire. Rischiamo di tornare indietro di 500-600 anni, alle circoncisioni fatte in segreto, ha detto il rabbino capo askenazita di Israele, Yona Metzger. Critiche sono giunte anche dalla Chiesa cattolica e da quella evangelica tedesche, nonché dal ministro degli Esteri, Guido Westerwelle. In un sondaggio la maggioranza dei tedeschi (56%) ritiene invece giusta la sentenza.

La politica ha iniziato a muoversi. Spd e Verdi vogliono trovare una soluzione legislativa per consentire la circoncisione rituale. Intanto la conferenza dei rabbini europei ha annunciato che creerà una propria associazione di circoncisori ebrei.

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