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Il futuro dei giovani israeliani
La frase ‘sono preoccupato per il futuro dei miei nipoti’ in bocca a un israeliano ha una dimensione ben diversa da frasi analoghe che esprimono simile preoccupazione in altri paesi. Le preoccupazioni europee riguardo al futuro sono causate dal peggioramento dello scenario sociale e politico. Un certo numero di europei sono in ansia anche per i cambiamenti climatici. Per gli israeliani invece la prima preoccupazione è la sopravvivenza fisica, al di là di tutti gli altri – pur numerosi - problemi. La società israeliana corre pericolo di sterminio da parte di settori del mondo islamico, dove l’odio antisemita è rampante. Israele rischia una seconda Shoah, di cui si stanno oggi ponendo le basi ideologiche. Componenti importanti del mondo islamico come le elites iraniane e Hamas vogliono il genocidio degli ebrei e di Israele. Se in future situazioni di caos i terroristi mettessero le mani su materiale fissile o bombe atomiche, ne deriverebbero altri pericoli gravi. Molti nelle nuove generazioni d’Israele saranno soldati e una parte rischierà la vita. Quando si rischia la vita, tutto il resto conta poco. La grande differenza nelle passate esperienze degli Israeliani rispetto a quelle di altre società significa che gli Israeliani vivono diversamente la realtà e hanno visioni diverse del mondo rispetto ad altre società. L’unità di Israele è minacciata, pur con modalità molto diverse, da due settori importanti della popolazione: gli arabi israeliani e gli ultraortodossi, oltre che da minuscoli ma rumorosi gruppuscoli della sinistra estrema. Gli israeliani debbono acquisire tutte le capacità possibili, incluse quelle che possono servire all’estero. E debbono parlare bene l’inglese, che rimarrà la lingua franca anche in questo secolo. Trascorrere qualche anno all’estero in gioventù è estremamente utile per il futuro, ovunque nel mondo. In un ambiente incerto come quello israeliano ci sarà spesso necessità di saper improvvisare, perciò questa è una capacità da sviluppare sempre più. In Israele, così come altrove, c’è sempre una minoranza di persone di straordinario talento. Se hanno anche una intelligenza emotiva di buon livello, nelle future società sempre più complesse avranno opportunità importanti come non mai. La generale complessità della vita quotidiana e gli ulteriori sviluppi tecnologici emargineranno sempre più persone nei paesi più avanzati. Per affrontare tale complessità occorrerà ben altro che saper leggere e far di conto. I pochi dotati di grande talento e flessibilità hanno più possibilità in ambienti difficili che in ambienti luminosi. Troveranno aperture interessanti nelle società occidentali, qualunque cosa accada. E anche in Israele. Manfred Gerstenfeld fa parte del gruppo direttivo del Jerusalem Center for Public Affairs, dove è stato presidente per 12 anni. |
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