Ci sono manifestazioni e manifestazioni
Mahmoud Abbas
Cari amici,
come certamente sapete sono ricominciate le manifestazioni "sociali" in Israele. Gli indignados hanno occupato di nuovo il boulevard Rotschild a Tel Aviv, hanno fatto manifestazioni e anche qualche scontro con la polizia. Erano molto meno dell'anno scorso, ma hanno avuto il loro bel successo nella stampa italiana che odia Israele (per esempio http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=4&sez=120&id=45019). Quel che molti meno sanno da noi, forse nessuno, è che nei giorni scorsi ci sono state anche manifestazioni a Ramallah, duramente represse dalla polizia dell'Autorità Palestinese (http://www.maannews.net/eng/ViewDetails.aspx?ID=500066&utm) Vi chiederete senza dubbio perché. Per protestare contro la chiusura degli spazi di libertà nei territori da essa amministrata e per la chiusura delle ultime Ong indipendenti (http://challahhuakbar.blogspot.it/2012/04/office-of-human-rights-group-shut-down.html).
Sarebbe interessante, anzi doveroso, visto che quando dei deputati israeliani hanno proposto una legge per obbligare le Ong a denunciare i loro finanziamenti provenienti da stati esteri si è mossa l'Unione Europea e il Dipartimento di Stato americano a protestare contro i provvedimenti liberticidi, come vi ho già raccontato altre volte... Ebbene no, non per questo. Allora forse per la corruzione imperante nei quadri dell'Autorità Palestinese, che non lambisce ma ricopre tutti, compreso il presidente Mahmoud Abbas (http://challahhuakbar.blogspot.it/2012/06/more-palestinian-officials-face.html?utm). Anche questa non sarebbe una cattiva idea, visto che in questi giorni un tribunale israeliano sta processando per corruzione l'ex premier Olmert, il che testimonia dell'indipendenza della magistratura israeliane. Ma la ragione non è neanche questa.
E allora quale? Semplice, i dimostranti volevano impedire che il presidente dell'Anp Abbas incontrasse il vice primo ministro israeliano Mofaz che doveva cercare di riavviare i colloqui di pace (http://elderofziyon.blogspot.it/2012/06/lessons-from-weekend-protest-you-wont.html?utm). Mofaz è il leader di Kadima, il partito di centrosinistra che i benpensanti nostrani e anche quelli americani ostentano di preferire all'"estremista" Netanyahu. L'incontro non doveva essere una trattativa formale, ma un colloquio esplorativo, un ponte verso un possibile percorso negoziale. Insomma, un'iniziativa di buona volontà. Che i baldi giovanotti dell'Autorità Palestinese hanno cercato e sono riusciti ad impedire.
Adesso pensate per favore a chi vuole la pace e chi non la vuole. Immaginatevi una manifestazione analoga a Gerusalemme o a Tel Aviv, una folla che dicesse che la pace non va fatta né ora né mai, che la sola strada per confrontarsi con i vicini è la lotta armata, in altra parola la guerra. E pensate che una folla minacciosa fosse riuscita a impedire che Netanyahu ricevesse un inviato arabo. Che cosa avrebbero detto la Clinton e la Ashton, il Manifesto e Le Monde e il Sole? Magari anche D'Alema e la Camusso, la Bindi e Vendola? Per non parlare di qualche vermetto annidato nella mela dell'ebraismo italiano e inglese e americano, con la vocazione di diventare da grande un bel Grillo parlante... E invece, guardate un po' delle manifestazioni di LRamallah non si sa nulla e non si dice niente, i nemici della pace sono sempre gli israeliani e quell'estremista di Netanyahu. Perché il nostro giornalismo è tutto serio, affidabile, neutrale, votato all'oggettività dell'informazione.
Ugo Volli