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Il Foglio Rassegna Stampa
04.07.2012 Afghanistan, i talebani intensificano gli attacchi contro le scuole femminili
bambine intossicate con il gas

Testata: Il Foglio
Data: 04 luglio 2012
Pagina: 3
Autore: Redazione del Foglio
Titolo: «Se i talebani gasano le bambine»

Riportiamo dal FOGLIO di oggi, 04/07/2012, a pag. 3, l'editoriale dal titolo "Se i talebani gasano le bambine " .


Una scuola femminile in Afghanistan, talebani

Due attentati. Con il gas. Per far chiudere le scuole frequentate dalle bambine. L’ultimo, lunedì, a Jowzjan. Decine di studentesse afghane sono state ricoverate dopo essere rimaste intossicate in seguito a nuovi attacchi portati con il gas. La guerra dei talebani contro l’istruzione femminile passa da mesi ormai dall’uso del gas.
L’effetto è quello desiderato: la chiusura della scuola e la riduzione radicale della presenza di bambine nelle scuole. Il gas utilizzato causa nausea, vomito, svenimenti, le membra semiparalizzate. Dove i talebani controllano città e villaggi, le scuole femminili vengono chiuse, gli insegnanti subiscono minacce e ci sono numerosi casi di bambine sfigurate con l’acido. La regola numero ventiquattro del mullah Omar, il fanatico capo degli studenti del Corano, identifica uno dei principali nemici del jihad proprio nell’insegnamento: “Non è consentito lavorare per il regime fantoccio, né in una madrassa, né come insegnanti di scuola. I musulmani dovrebbero studiare in moschea”. E’ sempre più forte la convinzione che la questione femminile sia davvero al centro della nostra guerra in Afghanistan.
La paura, il dolore, la ferocia dei nemici, i tanti successi e l’orgogliosa resistenza di queste donne sono uno dei racconti più drammaticamente belli del nostro tempo. Un racconto fatto di eroine come Safia Amajan, che già negli anni bui in cui le donne erano private di ogni diritto e a cui era stato vietato di uscire di casa da sole aveva gestito una scuola segreta per ragazze che osavano sfidare la paura delle famiglie e il fanatismo piombato dell’islamismo. Prima di morire, Safia aveva fondato sei scuole nella sola Kandahar, la culla del talebanesimo, insegnando a oltre mille donne cultura di base, cucito e cucina. Se far studiare o meno le bambine afghane, se rispettare i diritti naturali e positivi delle donne di Kabul: è questa la differenza fra “noi” e “loro”. Fra un ordine millenarista fondato sulla sharia e uno incentrato sui diritti della persona umana. Per questo siamo ancora lì. Per questo i nostri coraggiosi soldati continuano tragicamente a cadere.

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