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Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



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Il Giornale Rassegna Stampa
04.07.2012 Fin dove può spingersi l'odio per lo Stato ebraico
Israele dona ai terremotati di Mirandola 4 case mobili e 50.000€. In cambio riceve insulti

Testata: Il Giornale
Data: 04 luglio 2012
Pagina: 16
Autore: Andrea Zambriano
Titolo: «Israele dà case agli sfollati e riceve insulti»

Riportiamo dal GIORNALE di oggi, 04/07/2012, a pag. 16, l'articolo di Andrea Zambriano dal titolo " Israele dà case agli sfollati e riceve insulti ".


Avigdor Lieberman a Mirandola

A caval do­nato non si guarda in bocca. La massima non deve valere per quel gruppo di mirandolesi che hanno offeso lo Stato di Israele «colpevo­le » di aver offerto alla cittadina martoriata dal sisma quattro ca­sette mobili per neonati. La cam­pagna antisionista e per certi versi antisemita esplode sul profilo Fa­cebook della città dei Pico a margi­ne della visita in Italia di Avigdor Lieberman, vice premier e mini­stro degli Esteri israeliano.
Arrivato in Italia lunedì, come prima tappa della sua visita istitu­zionale Lieberman ha voluto toc­care con mano una delle città più provate dal terremoto. Ma non si è presentato a mani vuote. Lieber­man ha donato, a nome dello Sta­to mediorientale, 50mila euro e 4 strutture mobili che verranno uti­lizzate come «Isola nido» per neo­mamme e i loro bambini dato che l’ospedale è inagibile.
Un gesto di generosità, tra l’al­tro il primo indirizzato nella citta­dina della Bassa da parte di un go­verno estero, nato sull’onda degli aiuti italiani dopo l’incendio sul Monte Carmelo nel 2010. Eppure, la notizia non ha infiammato gli ol­tre 5mila membri del gruppo che segue sul social network il Comu­ne in ginocchio.
Non appena è stata «postata» la notizia i primissimi commenti so­no
stati da bollino rosso: «Io le ri­fiuterei » (le casette ndr), «case da guerrafondai? Mai». Altri: «Che se le tengano». E ancora: «Le diano ai palestinesi che affamano e uccido­no » o addirittura: «Doni sporchi di sangue». E ancora, la stessa de­magogia utilizzata anche per la vi­sita del Papa: «Tutto questo di­spendio di polizia e scorte che pa­ghiamo noi per questo signore?». Insomma, il tenore ha preso da su­bito una piega pericolosa.
Razzismo? O forse il solito anti­sionismo in chiave filo palestine­se tipico della sinistra, che qua è spalleggiata a volte anche da mol­te amministrazioni che anche in passato hanno cercato consensi con il mito dell’antimperialismo? «Imbecilli, ogni bestia fa il suo ver­so ». Così l’ufficio stampa del Co­mune e moderatore del profilo ha spiegato al
Giornale la decisione di oscurare i commenti negativi, applicando una censura resasi in­dispensabile per le gravi offese al Governo che hanno messo in se­rio imbarazzo l’amministrazione con un ministro estero, che si era preso persino l’incomodo di veni­re personalmente.
Ma c’è di più.La notizia sarebbe passata inosservata se il Comune non avesse fatto riflettere in un successivo post sulla sproporzio­ne tra l’interesse manifestato da­gli internauti verso la donazione israeliana e quello invece messo in campo qualche giorno prima sulla generosità di Biagio Anto­nacci. «Abbiamo postato il gesto di generosità di Biagio Antonacci (2 casette donate) e ci sono stati 1.520 “Mi piace“ e 1.956 “condivi­sioni“ (fino a ieri). Le quattro ca­sette donate dallo Stato d’Israele sono state invece accolte - oltre che da offese - da 48 “Mi piace“ e 28 “condivisioni“. Troppo poco.
Così,subito dopo il pesante j'ac­cuse ,
la reazione dei mirandolesi non si è fatta attendere. E sono pio­vute condanne sincere per quelle parole. C’è anche chi si è chiesto che cosa «hanno fatto per noi gli straricchi emiri arabi?» o chi inve­ce s­i è limitato a ringraziare Lieber­man perché «la madre dei taleba­ni è sempre incinta». Ma tutto ciò soltanto dopo la miccia delle offe­se.
A preoccupare infatti è che l’uni­ca donazione in terra emiliana da parte dell’unico Stato democrati­co d­el Medio oriente sia stata subi­to criticata e più in
generale snob­bata dai soliti sinceri democratici, aperti e tolleranti. Tranne con chi non la pensa come loro.

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