Riportiamo da REPUBBLICA di oggi, 29/06/2012, a pag. 38, l'articolo di Giampaolo Cadalanu dal titolo "Germania, ebrei e musulmani uniti dalla circoncisione".
Non è ben chiaro per quale motivo, a commento della notizia, Cadalanu abbia scelto di citare un testo del 1877 : " John Harvey Kellogg, l’inventore dei fiocchi d’avena, suggeriva la circoncisione per contenere gli eccessi ormonali degli adolescenti: tanto meglio, se dopo la cerimonia i ragazzi percepivano il dolore come “punizione” per le loro attività peccaminose. Ma qualche dubbio sulle competenze terapeutiche di Kellogg è legittimo, visto che per le ragazze con gli stessi “problemi”, raccomandava l’applicazione di acido fenico direttamente sul clitoride.". A tal proposito ricordiamo a chi avesse la memoria corta che, fino a pochi anni fa, per alcune religioni (cattolicesimo), la masturbazione rendeva ciechi coloro che la praticavano.
Ecco il pezzo:
Gli ebrei sono scontenti, i musulmani irritati, i cristiani insospettiti: a inimicarsi le tre comunità sono riusciti nei giorni scorsi i giudici del tribunale di Colonia, decidendo che la circoncisione dei neonati per motivi religiosi è una lesione corporale e dunque va vietata. I fedeli raccolti in Germania attorno alle tre religioni sono insorti: la cerimonia con cui si porta via pochi
millimetri di pelle del prepuzio fa parte della cultura musulmana e di quella ebraica da sempre, e in qualche modo è contemplata anche dai cristiani, visto che Gesù, stando al Vangelo secondo Luca, era circonciso.
I giudici dovevano decidere sul caso di un ragazzo musulmano, portato d’urgenza al pronto soccorso per le conseguenze di un’operazione andata male. Ma la sentenza ha valore di legge, seppure non vincolante, e d’ora in poi la circoncisione verrà considerata “lesione personale”. La reazione è stata immediata: il rabbino capo di Berlino parla di «dichiarazione di guerra all’ebraismo», la comunità musulmana è pronta a scendere in piazza, i cristiani guardano con diffidenza quella che considerano una limitazione alla libertà religiosa.
In realtà i giudici tedeschi hanno seguito la strada aperta da una sentenza simile che nel 2006 aveva dichiarato illegale la circoncisione in Finlandia. Ma quei pochi millimetri di pelle avevano suscitato attenzione e polemiche già nell’antichità: re Antioco IV di Siria, due secoli prima di Cristo, l’aveva messa fuori legge minacciando la pena capitale ai contravventori. E il dibattito sul taglio del prepuzio è sempre stato delicatissimo, tra la rigidità di chi si richiamava ai testi sacri e gli eccessi
di chi sosteneva l’equivalenza con certi aspetti della pedofilia. Non è mancato naturalmente chi indicava improbabili legami della circoncisione con l’omosessualità. Solo in tempi recenti l’attenzione si è spostata sui meccanismi medici, con studiosi che sottolineano le possibili conseguenze del trauma infantile e le non rare complicazioni mediche per operazioni non fatte “a regola d’arte”. L’Organizzazione mondiale della Sanità valuta che nel
mondo siano quasi 700mila i maschi oltre i 15 anni circoncisi.
Ora in Germania la parola passa al Parlamento, a cui le comunità religiose hanno chiesto di stabilire la certezza del diritto. Che prevalgano le ragioni dell’integrità corporale o la difesa della tradizione, il dibattito è comunque un passo avanti rispetto alle motivazioni dell’Ottocento. Nel suo
Fatti semplici per vecchi e giovani del 1877, John Harvey Kellogg, l’inventore dei fiocchi d’avena, suggeriva la circoncisione per contenere gli eccessi ormonali degli adolescenti: tanto meglio, se dopo la cerimonia i ragazzi percepivano il dolore come “punizione” per le loro attività peccaminose. Ma qualche dubbio sulle competenze terapeutiche di Kellogg è legittimo, visto che per le ragazze con gli stessi “problemi”, raccomandava l’applicazione di acido fenico direttamente sul clitoride.
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