La presa di potere dei Fratelli Musulmani in Egitto vista dagli Stati Uniti
Commento di Piera Prister
Piera Prister Mohammed Morsi Barak Obama
Il presidente americano Barack Obama domenica s’e’ subito affrettato a congratularsi con il neo-eletto presidente d’Egitto Mohammed Morsi, complimentandosi con lui per la vittoria e per offrirgli il sostegno ininterrotto degli Stati Uniti nella transizione dell’Egitto verso la democrazia.
President Obama on Sunday called Egypt’s president-elect Mohammed Morsi to congratulate him on his victory and offer continued US support for Egypt’s transition to democracy (Associated Press). Ma contrastano con il concetto di democrazia, le parole chiave del discorso che lo stesso Mohammed Morsi ha pronunciato rivolgendosi agli studenti dell’universita’ del Cairo, cosi’ tracciando le linee del suo costituendo governo:
Shariah is our guide Q’ran is our Costitution… Altro che democrazia, quello che si sta instaurando in Egitto e’ una teocrazia in cui il potere politico si identifica con il potere religioso, lo stato con la moschea.
Si legge sul NYTimes del 25 giugno in un articolo intitolato
“Named Egypt’s Winner, Islamist Makes History” che Obama e Hillary Clinton "hanno tirato un sospiro di sollievo" per la vittoria di Morsi. Mentre su un altro fronte Ahmadinejad sembrava esultante.
Questi sicofanti “liberals” sono degli abdicatori della liberta’ che etichettano come democrazia, una forma di governo che e’ tutto il contrario della democrazia, e' solo il suo travestimento.
La vittoria dei Fratelli Musulmani in Egitto non ci sorprende, gia’ era stata predetta piu’ di un anno e mezzo fa dalle colonne di IC, quando erano iniziati i primi tumulti antigovernativi a Tahrir Square, che subito erano sembrati al segretario di Stato Hillary Clinton e al presidente Barack Obama come forieri di democrazia per quell’attrazione che le rivoluzioni esercitano come una calamita sulla Sinistra, che e’ sempre pronta a romanticizzare e ad ideologizzare ogni sollevazione di piazza che nella Storia non ha mai portato alla democrazia.
Obama poi, colto di sorpresa, senza avere delineato un programma di politica estera, e senza aver chiaro quali fossero i suoi affidabili interlocutori in Medio Oriente, ha pensato con intima lusinghiera soddisfazione che quella insurrezione di popolo fosse frutto del suo discorso del Cairo alla nazione musulmana, che pero’ lo stesso aveva diretto piu’ ai tiranni che ai popoli, piu’ agli oppressori che agli oppressi.
Cosi’ Hosni Mubarak cadeva improvvisamente in disgrazia e veniva bruscamente spinto a dimettersi –to step down- senza alcuna riflessione sui vincoli di amicizia che gli Stati Uniti hanno da una lunga data con l’Egitto che divenne nel 1979 il primo paese arabo a firmare un trattato di pace con Israele e ad assicurarsi da allora piu’ di 60 miliardi in aiuti militari dagli Stati Uniti.
Gli Usa infatti forniscono all’Egitto $1.3 miliardi l’anno -$1.3 billion annualy- in aiuti militari, i due paesi fanno congiuntamente e regolarmente esercitazioni militari e le navi americane visitano i porti egiziani (dati riportati da Fox News).
Con la vittoria dei Fratelli Musulmani in Egitto, si allarga a macchia d’olio nell’assetto geopolitico del mondo, la penetrazione musulmana con l’imposizione della Shariah Law, man mano che gli islamisti conquistano il potere, come gia’ Ahmadinejad in Iran, Erdogan in Turchia, al Bashir in Sudan, Hezbollah in Libano, Hamas a Gaza...
Si sbagliano i molti che credono che ci siano ancora speranze di democrazia in Egitto. La Fratellanza Musulmana, come dice il nome, e’ il piu’ popolare ordine sociale che esista nel mondo arabo, assorbe senza lotta tutte le diseguaglianze di classe, accomuna poveri, ricchi e classe media.
I leader dei Fratelli Musulmani sono in giacca e cravatta, sono colti e ben istruiti, aspettano, preparano e mirano lontano. Sono presenti anche qui in America in “North America Muslim Society” e in “Cair” Council on American Islamic Relations, e organizzano nei college e universita’ il movimento degli studenti musulmani che e’ostile ad Israele, sostenuto dalla sinistra.
Lo stesso Morsi che ha studiato qui negli Stati Uniti non ha nascosto la sua avversione verso l’America e verso Israele, non esitando a definire gli Israeliani “ Killers and Vampires”.
Storicamente i Fratelli Musulmani sono i discendenti di al-Banna e del gran mufti di Gerusalemme che negli anni ’30 erano antisemiti ed alleati di Hitler. Sotto il regime della Fratellanza Musulmana l’Egitto segretamente armera’ Hamas a Gaza, e rimilitarizzera’ il Sinai giocando di nascosto e salvando la vernice democratica della sua facciata senza alienarsi il sostegno in dollari che gli Stati Uniti correntemente gli devolvono.
Piera Prister Bracaglia Morante