Menti, disinforma, manipola: qualcosa resterà!
di Federico Steinhaus
Federico Steinhaus, Abu Mazen Beppe Grillo
Non è facile orientarsi fra gli avvenimenti, le previsioni di avvenimenti, il timore di avvenimenti, le fantasie su ipotetici avvenimenti che si incrociano ogni giorno sui media, a cominciare da quelli del Vaticano (che non ci interessano e per i quali non siamo competenti) fino a quelli abituali dell’atomica di Ahmadinejad e del caos in Egitto.
Il problema è che questo è ciò che appare a noi, mentre dietro le quinte gli avvenimenti “veri” restano impenetrabili, salvo qualche debole raggio di luce che ne illumina un particolare di tanto in tanto.
Nel frattempo, silenziosamente, il jihadismo islamista, che sia o non sia targato Al Qaeda non importa, si insinua nella politica nazionale di Tunisia, Egitto, Siria, e si prepara a guidarne le scelte future.
In questi casi è utile poter incrociare qualche dato e qualche informazione. Vediamo così che, secondo alcuni specialisti, il presidente francese Hollande sarebbe stato eletto grazie al voto specifico della comunità musulmana, che si sarebbe aggiunto a suo favore ad un voto generale che lo vedeva alla pari con Sarkozy. E’ plausibile, ed è il segnale che i paesi a forte immigrazione (vedasi la Gran Bretagna) ed integrazione possono anche essere assoggettati ad una silenziosa presa di possesso da parte di elettori ben organizzati e determinati, con imprevedibili conseguenze in politica interna ed estera. Sarà un caso che la Francia è scossa da ondate di antisemitismo, anche violento? In Francia, Inghilterra (altro stato a forte immigrazione) e Canada si verifica il 63% di tutte le azioni antisemite nel mondo.
In Medio Oriente l’ANP di Abu Mazen è ostaggio di Hamas, nel senso che la paura dell’estremismo induce ad essere estremisti. Non si indicono elezioni per paura che causino sanguinose campagne elettorali a suon di kalashnikov, non si riapre il dialogo con Israele per non prestare il fianco agli estremisti, non si combatte la corruzione che è il collante politico e crea fidelizzazione. E intanto l’Autorità Palestinese organizza a Ramallah (31 maggio) funerali di stato per i 91 terroristi suicidi dei tempi dell’intifada (2000-2005) i cui resti sono stati restituiti ad Abu Mazen da Israele.
Del resto, il 15 maggio scorso, anniversario della nascita di Israele, Al Hayat-Al Jadida, organo di stampa ufficiale dell’Autorità Palestinese, aveva pubblicato l’ennesimo appello alla distruzione dello stato ebraico: questo “stato fascista nato sulle rovine del popolo palestinese, che è stato vittima della maggiore e più terribile pulizia etnica della storia moderna” è solamente provvisorio, mentre i diritti dei palestinesi sono “eterni”.
Ovviamente, Hamas, Hezbollah, l’Iran hanno festeggiato la vittoria dei Fratelli Musulmani in Egitto:quei Fratelli Musulmani che a suo tempo assassinarono il presidente Sadat colpevole di aver fatto la pace con Israele (tra i capi del complotto fu il successore di Bin Laden alla testa di Al Qaeda).
E a casa nostra – tremate,tremate! – abbiamo Beppe Grillo, un vero pozzo di San Patrizio di ignoranza (nel senso di ignorare), che si fida più del proprio suocero che del suo cervello (e fa bene). Il sito di informazione MEMRI, ad esempio: Grillo lo accusa di manipolare, per conto del Mossad, le traduzioni dei siti arabi. Ma se si prendesse la briga di verificare, vedrebbe che per ogni traduzione MEMRI mette a disposizione un link al testo originale, stampato, trasmissione televisiva o radiofonica che sia.