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Grillo non è un avversario, ma un nemico 26/06/2012

Cari amici di IC,
qualche anno fa
(novembre 2007) feci un articolo per Shalom su Beppe Grillo dal titolo:

INVITO A BEPPE GRILLO: LASCI STARE GLI EBREI.

Da quando Beppe Grillo ha messo piede in politica, le sue opinioni sul mondo
ebraico sono divenute di maggiore interesse per il pubblico. Per questo abbiamo
svolto un’analisi delle dichiarazioni del bravo comico relative ad Israele e
agli ebrei, che vede purtroppo un bilancio largamente negativo. Le teorie del
dominio ebraico sui media da un lato, e la demonizzazione di Israele dall’
altro, sembrano essere un caposaldo del suo pensiero.

Ma andiamo con ordine. L'uscita che fece più rumore nel mondo ebraico fu
quella in difesa di Mel Gibson, nell'agosto del 2006. Per chi non lo
ricordasse, l'attore americano disse all'agente di polizia che l'aveva fermato
in stato di ubriachezza: "Gli ebrei sono responsabili per tutte le guerre nel
mondo". La cosa fece molto scandalo negli USA. Beppe Grillo, stranamente in
questo caso, mise da parte la sua proverbiale intransigenza e commentò la
vicenda in questo modo: "La rete ABC ha cancellato una serie con Mel Gibson
sull'Olocausto. Hollywood lo vuole mettere al bando. Alcuni opinionisti
americani dicono che le scuse non bastano. Mel Gibson ha sbagliato e deve
pagare. E i produttori di origine ebraica, e anche gli altri se ci sono, di
Hollywood non devono dargli una seconda opportunità. (...) Israele fa paura. Il
suo comportamento è irresponsabile. Ecco, l'ho detto. E non sono neppure
ubriaco. Sono solo spaventato per i miei figli. Come forse siamo un po' tutti.
Lo so, Veltroni mi metterà al bando da Cinecittà. Dietro Israele ci sono gli
Stati Uniti o dietro gli Stati Uniti c'è Israele, chi è la causa e chi
l'effetto? (...)". Sono parole inquietanti se dette da un comico, ma diventano
ancora più gravi se pronunciate da un leader politico. I classici elementi
della teoria del complotto ebraico - che già troppi danni ha fatto in passato -
ci sono purtroppo tutti. E pensare che proprio in quei giorni l'ex vice-
presidente della AOL Time Warner, Merv Edelman, denunciava sul Los Angeles
Times il complice silenzio di molti produttori ebrei (a partire da Steven
Spielberg) sulla vicenda di Mel Gibson.... Non era questa però la prima volta
che il comico genovese si esprimeva in questi termini. Nel febbraio 2006
infatti, scoppia il caso Ferrando: l'allora esponente del PRC aveva
delegittimato l'esistenza di Israele e giudicato un atto di legittima
resistenza la strage di Nassiriya. In quella occasione Beppe Grillo definì
Ferrando un "estremista di buon senso". Ancora più grave è quanto l'(ex?)
comico ha detto su Ahmadinejad, durante un suo spettacolo (visibile su Youtube,
e ripreso anche dal sito Informazione Corretta). Secondo Grillo, il Presidente
iraniano non avrebbe mai negato la Shoah. Glielo ha assicurato suo cognato, che
è di Teheran e parla persiano. Secondo l'artista le preoccupazioni del mondo
contro Ahmadinejad sarebbero quindi dovute solo a traduzioni faziose del MEMRI
(un istituto che traduce in inglese i discorsi dei leader arabi e persiani), il
cui peccato originale sarebbe quello di essere stato fondato da un ex-ufficiale
israeliano. Ancora e sempre la teoria del complotto ebraico mondiale.

Tali parole ci feriscono e ci preoccupano, poiché confermano come tutto il
lavoro fatto per combattere il pregiudizio relativo agli ebrei e ad Israele -
presente anche a sinistra - sia lungi dall'essere terminato. Grazie ai
coraggiosi passi avanti fatti anche da Fassino e da Veltroni, e persino da
Bertinotti, si intravedeva la prospettiva di un rapporto finalmente sereno tra
la sinistra e il mondo ebraico. Ecco invece, puntuale, da un "nuovo" leader
della sinistra, riemergere la vecchissima e ritrita teoria del complotto
ebraico. Sembra proprio una condanna perenne: dover ricominciare ogni volta da capo. Siamo pronti e abituati a questo, e continueremo testardamente ad educare
giorno dopo giorno, studente dopo studente. E' però doloroso ammettere che le
motivazioni e le speranze di seminare tolleranza vengono meno quando si vedono
arrivare dall'orizzonte sciami di grilli e cavallette che possono spazzare via
il difficile lavoro di anni. Chissà se un giorno si potrà mai aprire un dialogo
con Grillo. In alternativa, almeno eviti di parlare di noi. Ci lasci stare.
Abbiamo già dato.

Davide Romano

D'accordo su tutto, tranne le ultime righe, visto che Grillo (s)parla a tutto spiano. Non solo deve lasciarci stare, ma siamo noi che non lasceremo stare lui. Con gente come lui non c'è dialogo possibile, non è un avversario politico, ma un nemico. I nemici si combattono fino a sconfiggerli.

E' interessante vedere anche i commenti del sito napoletano dei seguaci di
Grillo: http://www.meetup.com/Gli-amici-di-Beppe-Grillo-di-
Napoli/messages/boards/thread/4998154


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