Kippur Faye Kellerman
Traduzione di Pietro Alessandro Corsini
Cooper Euro 20
Una coppia di investigatori ebrei che si muovono nel mondo ebraico ortodosso americano. Faye Kellerman, ormai un caso letterario con i suoi 10 milioni di libri venduti, si è inventata l’ispettore Peter Decker e sua moglie Rina Lazarus, perché lo conosce bene quell’universo: con suo marito Jonathan, giallista (200 milioni di copie vendute), osservano il sabato e la purezza, mangiano kosher, insomma insieme respirano Talmud e casi polizieschi. E’ questo l’asso vincente di Faye: apre universi nuovi e poco indagati per i più. E la Kellerman riesce ad appassionare. Questa volta siamo al quarto episodio, Kippur: la trama si svolge appunto poco prima del grande giorno dell’espiazione. Un figlio chassid fugge dalla famiglia newyorkese dove Peter e Rina si trovano per passare le festività. Peter si impegna subito nelle ricerche, ma la comunità è diffidente verso un outsider, per quanto ebreo, come lui. Rina l’aiuta, arriva a salvargli la vita, perché, nonostante indossi la parrucca di prassi per le mogli religiose, non disdegna di portare una pistola. Il guaio in cui si è cacciato il ragazzo è davvero grosso, sanguinario, e noi ci angosciamo a seguirlo, ma intanto ci divertiamo a intrufolarci nei tic e nelle differenze dei religiosi di Brooklyn.
Susanna Nirenstein