IC7, il commento di Deborah Fait Alice Walker, Lucio Caracciolo and Co. urge una cura alle loro ossessioni
Testata: Informazione Corretta Data: 25 giugno 2012 Pagina: 1 Autore: Debora Fait Titolo: «Il Commento a IC7»
Il commento di Deborah Fait
Deborah Fait
Chi di noi non si e' commosso fino alle lacrime leggendo il libro "Il colore viola", da cui fu tratto anche un bel film, che valse il premio Pulitzer alla sua autrice, Alice Walker. Bel libro, pieno di passione e di dolore, peccato che la Walker in seguito non abbia dato al mondo altre opere letterarie di rilievo, anzi nessuna , trovando piu' soddisfacente e forse anche piu' redditizio dedicarsi all'attivita' politica e ai popoli oppressi. Popoli oppressi? Quali popoli oppressi? Ma davvero non potete indovinarlo? Parlo dei palestinesi naturalmente, avevate forse qualche dubbio? Per questi attivisti dell' odio non esistono popoli o pseudopopoli oppressi oltre ai soliti palestinesi, cui va la palma delle menzogne mentre la palma dell'ipocrisia e dell'accanimento antiisraeliano va ai loro protettori. La Walker era a bordo di una delle flotille, in un'intervista aveva definito Israele e gli USA "organizzazioni terroristiche" e oggi mette la ciliegina sulla torta del suo livore vietando categoricamente a Israele il diritto di pubblicare " Il colore viola". L'attivista scrittrice, la scrittrice attivista...come chiamarla...scrive alla casa editrice Yediot Books che il suo veto deriva dalla sentenza del tribunale Russel, in Sud Africa, che ha stabilito "che Israele e' colpevole di apartheid e della persecuzione del popolo palestinese" . Inutile fare l'elenco delle accuse a Israele, le conosciamo a memoria, ce le raccontano da molti anni, io vorrei fare solo una cosa, purtroppo impossibile, vorrei andare dalla Walkers, vorrei prenderla per le orecchie e portarla in Israele a vedere con i suoi occhi foderati di astio, propaganda e odio, come stanno i suoi "poveri palestinesi" sia in Israele, sia nei territori da loro occupati. Vorrei poter ficcare il suo naso nella situazione reale, vorrei che constatasse che gli arabi di Israele vivono bene e godono dei diritti di ogni cittadino di uno stato democratico e che gli arabi dei territori occupati dai palestinesi vivono male a causa dei loro governi mafiosi. Vorrei mettere lei in una stanza e obbligarla, insieme a Desmond Tutu, arcivescovo attivista sudafricano, grande immenso antisemita, odiatore di Israele fino a farne un' ossessione, a guardare tutti i documentari sull'apartheid sudafricana che loro e altri emeriti idioti paragonano alla politica israeliana nei confronti degli arabi. Naturalmente la stanza sarebbe affollatissima poiche' questi due campioni di livore sono in ottima compagnia, la propaganda palestinese e i soldi palestinesi sono una potenza nel mondo, una potenza che ha la capacita' di influenzare soprattutto i cervelli di pseudo intellettuali, politici, autorita' religiose ma soprattutto giornalisti che sanno molto bene quanto l'essere antiisraeliani sia gratificante . L'Italia e' , insieme a molti paesi europei, tra i primi posti nella classifica della diffamazione a Israele a mezzo stampa. Ieri, a otto e mezzo condotto da Lilli Gruber, Lucio Caracciolo, direttore di Limes ha accusato Israele di essere coinvolto nella guerra civile in Siria. E te pareva? Dov'e' che Israele non sarebbe coinvolto? Quando l'ho letto qui http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=115&sez=120&id=44987 mi sono fatta una risata anche se c'e' poco da ridere su tanta malafede ma l'accusa e' talmente cretina che non ho potuto farne a meno. Caracciolo non e' nuovo a sparate del genere. Certo, non raggiunge la perfezione di Sergio Romano per il quale accusare Israele di tutto e di piu' e' diventata una missione vera e propria. Anche per Romano, come per la maggior parte di un certo tipo di giornalisti, storici, intellettualoidi, Israele e' un'ossessione da cui non riescono a liberarsi. Il fenomeno ha una storia millenaria, prima era diretto contro gli ebrei raminghi forzati di paese in paese, oggi colpisce lo stato che hanno creato. Romano, nella sua ultima risposta ai lettori, arriva a dire che i cristiani fuggono da Gerusalemme, oltre che dai territori occupati dai palestinesi. Le cose sono due: O mente spudoratamente poiche' da Israele i cristiani non scappano , stanno benissimo, sono rispettati come tutte le altre fedi religiose presenti nel paese. Oppure lui gia' considera Gerusalemme come citta' palestinese e non israeliana. In entrambi i casi sarebbe una grande immensa e antistorica bugia. Una triste notizia di questa settimana e' la dipartita di Sandro Viola, uno dei peggiori giornalisti nemici di Israele. Uno della vecchia scuola antiisraeliana, uno di quelli che godeva nel gettare fango sullo stato ebraico, uno che per anni, come Igor Man, ha fatto ingoiare fiele agli amici di Israele e a coloro che si rendevano conto delle bugie che raccontava, sempre con malcelata cattiveria, senza mai approfondire, senza mai analizzare. Troppo faticoso, cercare di capire, trovare la verita' per gente come Viola. Israele e' colpito inesorabilmente dalle penne assassine di tanti giornalisti che approfittano della democrazia di questo Paese che sopporta stoicamente e, spesso, troppo ingenuamente qualsiasi menzogna, anche la piu' spudorata, in nome della liberta' di espressione, per portare avanti la loro "guerra" personale accusando Israele di ogni colpa, mistificando la realta' e trattandolo come non fanno con nessuno dei paesi piu' supercanaglia del Medio Oriente.