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Andrea's Version 23/06/2012

Una  mail sul 'Gesù palestinese' nella rubrica del Foglio 'Andrea's Version'.
Tutto è bene quel che finisce bene, come avrebbe detto Shakespeare. vendere la pagina di ieri su IC con la lettera di Andrea Marcenaro.
Eccola:

Ecco quanto scrissi il 19 giugno scorso al Foglio:

"Da storico e da giornalista non capisco la ragione per cui Andrea Marcenaro qualifica Gesù come "palestinese". Se conoscesse, in tutta sincerità, un minimo di storia, saprebbe che Gesù era un ebreo e che quella terra in cui è vissuto è terra di Israele. Nel I secolo d.C. era sottoposta, direttamente o indirettamente tramite re fantocci, al dominio romano. In occasione della morte di Gesù la regione prima unificata sotto il re vassallo Erode il Grande era stata smembrata in Giudea, Galilea, Iturea, Gaulanitide, Perea e Idumea. Il nome Palestina venne dato solo nel II secolo all'intera provincia sotto l'impero di Adriano che, vincitore della Seconda Guerra Giudaica (132-135), distrusse Gerusalemme e cancellò la stessa denominazione di Israele dando alla sua terra, per estensione, il nome della striscia costiera un tempo abitata dai Filistei, allora già da tempo scomparsi, che furono acerrimi nemici degli ebrei. Si vuole fare del revisionismo storico? Se serve a fare chiarezza, benissimo. L'importante è che sia corroborato da prove tangibili. Altrimenti si inganna e si fa confusione. Ciò potrà favorire la falsa ed invadente propaganda sinistrorsa che ha un debole per un popolo storicamente inesistente (quello palestinese, perché va detto a chiare lettere che storicamente un popolo palestinese non è mai esistito, mentre esiste il popolo curdo sottoposto ad ingiustizie, vessazioni e persecuzioni che tutti fingono di ignorare), ma non giova né alla ricerca storica né all'informazione dei lettori. Neppure la simpatia per un movimento come l'OLP giustifica le corbellerie.
Cordialità
Maurizio Del Maschio


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