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Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



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La Stampa Rassegna Stampa
21.06.2012 Donne: cala la mannaia vaticano-islamica
quando si tratta di discriminazione, tutti d'accordo. Nel silenzio assordante delle femministe, come sempre

Testata: La Stampa
Data: 21 giugno 2012
Pagina: 15
Autore: Roberto Giovannini
Titolo: «Alleanza al vertice di Rio fra islamici e Vaticano»

Riportiamo dalla STAMPA di oggi, 21/06/2012, a pag. 15, l'articolo di Roberto Giovannini dal titolo " Alleanza al vertice di Rio fra islamici e Vaticano ".
Con i complimenti di IC per l'accuratezza dell'informazione.


Dove sono finite ?

Rachel Harris, qui a Rio per la Ong americana Women Environment and Development Organization, ci ride su, anche se amaramente: «Potremmo definirlo il nuovo Axis of Evil - dice - l’Asse del Male contro le donne». Sì, perché la bizzarra alleanza tra il Vaticano e uno stato canaglissima come la Siria del presidente Assad dal documento finale della Conferenza Rio +20 ha stravolto il testo già concordato. Battendo la linea indicata da giganti politici come Usa, Europa, Canada e Australia. Ed epurando il paragrafo 244, che parlava dei diritti riproduttivi delle donne e di pianificazione familiare.

Intendiamoci: il blitz, effettuato alle due della notte di lunedì scorso da questa alleanza monoteista tra Santa Sede e paesi arabi e islamici ha un valore politico. Il testo finale di Rio +20 difficilmente produrrà effetti concreti per l’ambiente. Purtroppo, il testo sottoposto ai Capi di Stato e di governo in queste ore appare infarcito di giri di parole e termini vaghi, un lungo elenco di ottime promesse senza impegni concreti od obiettivi effettivi. Lo ha riconosciuto persino il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon: «Personalmente ha ammesso - mi aspettavo un documento finale più ambizioso».

Fatto sta che neanche principi tutto sommato scontati - come il diritto delle donne alla salute sessuale e riproduttiva, il diritto all’accesso a mezzi sicuri e poco costosi per la pianificazione familiare - sono riusciti a scampare alla mannaia vaticano-islamica. Grande regista del blitz notturno il 44enne reverendo Philip J. Bene, da St.Louis, Missouri, dal 2007 membro della delegazione della Santa Sede presso l’Onu. Il Vaticano è solo osservatore, non può votare: ma dopo aver stretto l’accordo con il Egitto, Siria e altri paesi islamici, il reverendo Bene è riuscito a spaccare il G77, il gruppo dei paesi in via di sviluppo, portando dalla sua parte il Cile e tutti gli stati centro-americani. Poi ha gettato lo scompiglio nella delegazione dell’Unione Europea, conquistando la cattolicissima Polonia. Risultato, «bonifica» del punto 244 e via ogni riferimento ai diritti riproduttivi delle donne. Vedremo che ne diranno i leader: a un loro intervento è affidata la (piccola) speranza che questa assise non sia ricordata come Rio meno 20.

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