Riportiamo dalla STAMPA di oggi, 21/06/2012, a pag. 15, l'articolo di Roberto Giovannini dal titolo " Alleanza al vertice di Rio fra islamici e Vaticano ".
Con i complimenti di IC per l'accuratezza dell'informazione.
Dove sono finite ?
Rachel Harris, qui a Rio per la Ong americana Women Environment and Development Organization, ci ride su, anche se amaramente: «Potremmo definirlo il nuovo Axis of Evil - dice - l’Asse del Male contro le donne». Sì, perché la bizzarra alleanza tra il Vaticano e uno stato canaglissima come la Siria del presidente Assad dal documento finale della Conferenza Rio +20 ha stravolto il testo già concordato. Battendo la linea indicata da giganti politici come Usa, Europa, Canada e Australia. Ed epurando il paragrafo 244, che parlava dei diritti riproduttivi delle donne e di pianificazione familiare.
Intendiamoci: il blitz, effettuato alle due della notte di lunedì scorso da questa alleanza monoteista tra Santa Sede e paesi arabi e islamici ha un valore politico. Il testo finale di Rio +20 difficilmente produrrà effetti concreti per l’ambiente. Purtroppo, il testo sottoposto ai Capi di Stato e di governo in queste ore appare infarcito di giri di parole e termini vaghi, un lungo elenco di ottime promesse senza impegni concreti od obiettivi effettivi. Lo ha riconosciuto persino il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon: «Personalmente ha ammesso - mi aspettavo un documento finale più ambizioso».
Fatto sta che neanche principi tutto sommato scontati - come il diritto delle donne alla salute sessuale e riproduttiva, il diritto all’accesso a mezzi sicuri e poco costosi per la pianificazione familiare - sono riusciti a scampare alla mannaia vaticano-islamica. Grande regista del blitz notturno il 44enne reverendo Philip J. Bene, da St.Louis, Missouri, dal 2007 membro della delegazione della Santa Sede presso l’Onu. Il Vaticano è solo osservatore, non può votare: ma dopo aver stretto l’accordo con il Egitto, Siria e altri paesi islamici, il reverendo Bene è riuscito a spaccare il G77, il gruppo dei paesi in via di sviluppo, portando dalla sua parte il Cile e tutti gli stati centro-americani. Poi ha gettato lo scompiglio nella delegazione dell’Unione Europea, conquistando la cattolicissima Polonia. Risultato, «bonifica» del punto 244 e via ogni riferimento ai diritti riproduttivi delle donne. Vedremo che ne diranno i leader: a un loro intervento è affidata la (piccola) speranza che questa assise non sia ricordata come Rio meno 20.
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