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Le Olimpiadi e l'alleanza rosso-nero-verde Cartoline da Eurabia, di Ugo Volli Nelle primissime ore del 5 settembre di quarant'anni fa un commando palestinese penentrò nel villaggio olimpico di Monaco, praticamente privo di sorveglianza e sequestrò la squadra olimpica israeliana. Dopo aver ucciso due atleti, prese in ostaggio gli altri. Durante il successivo tentativo di evasione verso l'aeroporto contrastato in maniera inefficace dalla polizia tedesca morirono altri nove atleti israeliani. I loro nomi (sia il loro ricordo di benedizione) sono: David Berger, 28 anni, pesista, nato negli Stati Uniti d'America e recentemente emigrato in Israele Ze'ev Friedman, 28 anni, pesista, nato in Polonia e sopravvissuto alle persecuzioni razziali Yossef Gutfreund, 40 anni, arbitro di lotta greco-romana, padre di due figlie Eliezer Halfin, 24 anni, lottatore, nato in Unione Sovietica, cittadino israeliano da pochi mesi Yossef Romano, 31 anni, pesista, nato in Libia, padre di tre figli e veterano della Guerra dei Sei Giorni Amitzur Shapira, 40 anni, allenatore di atletica leggera, nato in Israele, padre di quattro figli Kehat Shorr, 53 anni, allenatore di tiro a segno, nato in Romania, aveva perso la moglie e una figlia durante le persecuzioni razziali Mark Slavin, 18 anni, lottatore, nato in Unione Sovietica ed emigrato in Israele nel maggio 1972 André Spitzer, 27 anni, allenatore di scherma, nato in Romania e padre di una bimba di pochi mesi Yakov Springer, 51 anni, giudice di sollevamento pesi, nato in Polonia e unico sopravvissuto del suo nucleo familiare alle persecuzioni razziali Moshe Weinberg, 33 anni, allenatore di lotta greco-romana, nato in Israele Non si è fatta mai chiarezza sulle complicità dell'attentato: non si capisce per esempio chi abbia fornito le chiavi false con cui i terroristi entrarono nella casa che ospitava gli atleti israeliani (si parla della Germania Est); vi sono forti indizi che individuano nell'attuale presidente palestinese Mohammed Abbas il responsabile logistico e finanziario dell'operazione (http://elderofziyon.blogspot.it/2005/12/speaking-of-munich-mahmoud-abbas.html). Certamente vi fu una complicità ideologica comunista: l'Unione Sovietica fu il solo paese, a parte gli stati arabi, a rifiutare di mettere a mezz'asta la sua bandiera nello stadio olimpico durante i giorni successivi. Proprio nei giorni scorsi è venuto fuori da un'inchiesta del settimanale tedesco "Spiegel" che vi fu un'assistenza neonazista ai terroristi ( http://www.ynetnews.com/articles/0,7340,L-4243463,00.html), con fornitura di armi e di esplosivo. E' venuto fuori anche che la polizia tedesca, esattamente quella di Dortmund ,ebbe conoscenza del piano e non fece nulla (http://www.searchlightmagazine.com/news/international-news/neo-nazi-%E2%80%98aided-munich-olympics-massacre%E2%80%99). Forse per coprire questa inerzia, l'elemento di contatto fra terroristi palestinesi e neonazisti, un certo Willi Pohl se la cavò con una mitissima condanna a due anni e poi scappò a Beirut. La Germania del resto consentì ad alcuni degli attentatori di fuggire subito e dopo pochi mesi cedette gli altri come riscatto di un sequestro. Tutti gli assassini sopravissuti finirono così nella Libia di Gheddafi, onorati come eroi. Ancora oggi l'Autorità Palestinese (in cui ha fatto carriera il loro vecchio responsabile logistico, che si faceva chiamare Abu Mazen, lo stesso che va dicendo in giro che "la pace è un processo clinicamente morto", per colpa di Israele, naturalmente:http://www.jpost.com/MiddleEast/Article.aspx?ID=274161&R=R1&utm), tributa loro grandi onori (http://elderofziyon.blogspot.it/2010/08/moderate-pa-honors-architect-of-olympic.html). Sul piano pubblico il Comitato Olimpico si rivelò altrettanto - diciamo - poco coinvolto. Rifiutò gli appelli a sospendere le Olimpiadi, fece solo una cerimonia funebre, cui si rifiutarono di partecipare i paesi arabi, a parte la Giordania, e l'Unione Sovietica. Poi, "the show must go on". Bisogna dire che la burocrazia sportiva non è cambiata. Oggi, a dieci olimpiadi di distanza si rifiuta di celebrare il lutto anche con un minuto di silenzio. Vi invito a firmare l'appello per ottenere questo minuto di ricordo durante la cerimonia d'apertura, su questo indirizzo web (https://www.change.org/petitions/international-olympic-committee-minute-of-silence-at-the-2012-london-olympics?utm_medium=email&utm_source=supporter_message) e di aderire a una delle numerose pagine Facebook che fanno campagna in questo senso, per esempio questa: https://www.facebook.com/events/387936347924226/. Al di là dell'emozione per questa ricorrenza e della giusta richiesta per un ricordo ufficiale di una mattanza che non ha eguali nella storia dello sport olimpico, resta dimostrata già quarant'anni fa l'alleanza rosso-bruna-verde, i comunisti della Germania dell'Est e dell'Urss, i neonazisti tedeschi, i terroristi palestinesi: un'alleanza che nel frattempo si è rafforzata sul piano propagandistico, anche se, dopo il terribile decennio seguito al massacro di Monaco, coi dirottamenti e le stragi degli aerei, compreso Fiumicino e la sinagoga di Roma, il terrorismo non è più stato in grado di colpire così sul suolo europeo. Il nemico è quello, il pericolo è quello, ancora oggi. Guardatre il fronte che difende Assad e l'Iran: i neri neofascisti e neonazisti, i comunisti e la Russia, l'islamismo internazionale (almeno in questo caso la sua parte sciita).
Gianni Vattimo "Rubenstein ovviamente da ebreo si dimentica che i primi a trattare le persone come numeri sono stati gli stati uniti d'america. Da ebreo mente come mentono tutti gli ebrei. Il Nazionalsocialismo è stato evidenziato come male assoluto perchè l'ebraismo internazionale governa. I mafiosi ebrei e la mafia internazionale giudaica,nonostante decida le sorti del globo,riesce ,tramite la religione olocaustica ancora a resistere,perchè il popolo non pensa,ma ripete." |
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