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Ugo Volli
Cartoline
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Comprereste una notizia usata da media così? 17/06/2012

Comprereste una notizia usata da media così?
Cartoline da Eurabia di Ugo Volli

Cari amici, se non fosse un po' tragico, sarebbe divertente seguire i contorcimenti della propaganda antisraeliana e la sua passione per l'abolizione della realtà.
Vi faccio qualche esempio, preso così a caso.
Cominciamo dall'apartheid: lo sapete che Israele è uno stato di apartheid, che tratta malissimo i suoi cittadini arabi? Be', sappiate che anche se al 70% ritengono di non essere trattati in maniera paritaria(anche qui la propaganda picchia duro...), più o meno la stessa cifra, il 68,3 per cento degli arabi israeliani preferisce vivere in Israele rispetto a qualunque altro stato al mondo (compresa la mitica palestina, dobbiamo credere)  e il 58% accetta le caratteristiche ebraiche dello stato (lingua, feste ecc.). Non male, non credete, come risultato dell'apartheid? Dev'essere una questione di lavaggio del cervello. (http://www.timesofisrael.com/arabs-prefer-living-in-israel-sampling-shows/?utm)

E a proposito di iniquità, vi ricordate la flottiglia? Il sanguinoso assalto dei terribili militari israeliani a innocenti pacifisti su un povero naviglio in mezzo al mar? E' appena uscito un rapporto ufficiale che critica il governo per come ha gestito l'emergenza (http://www.bbc.co.uk/news/world-middle-east-18428785) e per il fallimento della comunicazione intorno al caso, e questo è fisiologico. Il premier Netanyahu è stato criticato per essersi fidato della promessa di Erdogan di fermare i poveri pacifisti: se è vero, si tratta di un interessante caso di ingenuità del furbissimo Bibi. Tutti i giornali ne hanno dato ampia notizia. Ma più o meno in contemporanea, è venuta fuori anche la notizia che una corte turca (turca, cioè del paese d'origine della flottiglia, che da questo caso ha tratto pretesto per rompere il rapporto con Israele) ha messo sotto inchiesta il principale organizzatore della spedizione  Bülent Yildirim per essere un finanziatore di Al Queida (http://www.jpost.com/International/Article.aspx?id=273979). Che i diportisti della flottilla non fossero poi quei stinchi di santo che la stampa internazionale pretendeva? Anche su questo, naturalmente, l'eco dei media è scarsissimo.

Terzo esempio. Vi ricordate che qualche giorno fa si fece un gran rumore per gli incidenti "razzisti" nei quartieri medidionali di Tel Aviv che contrapponevano israeliani poveri e immigrati clandestini africani? La cosa finì su tutti i giornali. Si espresse pure, con pantagruelico sdegno, il nobile Moni Ovadia, la cui immacolata coscienza ebraica ribolliva più del solito. (http://leparole-ipensieri.comunita.unita.it/2012/06/10/israeliani-ebrei-razzisti-e-i-raid-anti-immigrati/)  Be' dovete sapere che gli incidenti si sono ripetuti, in un villaggio in Galilea che ha nome Kfar Manda: mercoledì scorso c'è stata una rissa, che ha coinvolto più di cento sudanesi che vivono lì, ci sono stati quindici feriti, è accorso un grande contingente di polizia, alla fine gli immigranti se ne sono dovuti andare. Ne avete sentito parlare? No? Che strano. Nessun giornale italiano, probabilmente neanche europeo ha riportato la notizia. Eppure essa è stata data da Haaretz, che è la bibbia dei corrispondenti. Perché tanto silenzio su un caso di palese razzismo israeliano? Be' forse c'entra il fatto che Kfar Manda è un paese arabo-israeliano e i razzisti qui erano i poveri palestinesi oppressi dai cattivi israeliani.

Ultimo esempio( per oggi): sapete che Israele è cattivissimo perché detiene qualche migliaio di pecorelle palestinesi assolutamente innocenti, che aspirano solo a riconquistare la libertà e a vivere in pace? Sapete che nei mesi scorsi hanno fatto uno sciopero della fame per questo, in verità senza ottenere tutta la solidarietà che era lecito aspettarsi (ma con tanti problemi dell'euro e del calcio e tutti quegli show in Tv magari anche i pacifisti si sono distratti)? Sapete che il presidente palestinese Mohammed Abbas ha posto come condizione per rientrare nelle trattative la liberazione di 123 prigionieri (non chiedetemi la ragione di quel numero, magari Abbas ha un consigliere cabalista...)?
Anzi, se devo dire la verità, per discutere di pace Abbas ha chiesto prigionieri E ARMI (http://israelmatzav.blogspot.it/2012/06/abu-mazen-give-us-guns-and-well-talk.html), il che è certamente un bellissimo esempio di coerenza: armi per la pace, luci per il buio, cibo per il digiuno e via ossimorando...
Be', naturalmente siamo tutti per la libertà e figuriamoci se ci piacciono le pecorelle in gabbia. Ma che fanno le pecorelle una volta libere, almeno QUESTE pecorelle?
Si può verificare facilmente, perché per il riscatto del sequestro Shalit se n'è dovuto scarcerare un migliaio.  Be', semplice, si rimettono a sparare, soprattutto se qualcuno dà loro le armi. E' il caso per esempio di Abd al-Qadir Mahmud Abu Hujla, condannato a 24 anni, lasciato uccel di bosco per Shalit e di nuovo arrestato l'altro giorno per attività terrorista (http://challahhuakbar.blogspot.it/2012/06/report-israel-arrests-terrorist.html).

Anche di questo, nessun giornale ha parlato, nessuno si è sognato di fare un'inchiesta sulle pecorelle più o meno smarrite. Che volete, a certe storie i giornali occidentali, che hanno già deciso che i palestinesi sono vittime e gli israeliani oppressori, sono proprio allergici.
Ma, io vi chiedo, comprereste una notizia usata da media così?



Ugo Volli


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