Che fine fanno i fondi internazionali destinati ai palestinesi? 16/06/2012
Che fine fanno i fondi internazionali destinati ai palestinesi? Domanda che Deborah Fait si pone e, rivolge a tutti quelli che fingono di non sapere o sono collusi con i mascalzoni che, depositano mafiosamente i fondi ricevuti, nelle banche estere. Chissà perché tutto ciò, mi puzza di usanza italica in voga tra i nostri politici e i furbetti che tengono loro i bordoni. La ricchezza dei mascalzoni, di cui poco gliene frega dei palestinesi, in maggioranza poveri ma tutti tra le mani un cellulare e abiti di foggia occidentale. La loro ricchezza culturale (tanto per dire) è quella grande fonte di odio per Israele, ideologia ignobile inculcata sin dalla più tenera età. Mentre i bulli e ladroni da anni li sottomettono con le buone o le cattive. Le donne palestinesi castigate negli usi e costumi sono l’ultima ruota di tanto benessere. La sinistra mondiale e gli intellettuali servi di quest’ultima, fanno ogni sforzo anche non richiesto per mostrare che loro sì, sono democratici e progressisti, nel fomentare quotidianamente in tutte le forme e i mezzi, il disprezzo per Israele. Ma si sono guardati in faccia? Penso proprio di no, perché altrimenti si renderebbero conto dello squallore che suscitano. Ripeto forse… Quanti teoremi fasulli, faziosi, ipocriti, sciorinano istericamente nei vari talk show televisivi, sui giornali e i media che li sostengono, perché tra le carogne e i mentitori di professione esiste una putrida solidarietà. Dovrebbero essere i palestinesi a chiedere un resoconto per sapere dove sono finiti i fondi che da anni tutte le nazioni del mondo, sganciano per un benessere sistematicamente negato e incanalato nei rivoli più abbietti e personali. Non rimpiangano il capo mafia assoluto “monarca dei ladroni” criminale terrorista Yasser Arafat e la degna consorte, più che sposata a lui è stata sin da allora moglie fedele dei suoi conti in banca, unico “sentimento” che li univa amorevolmente, è stato l’odio per Israele. L’Europa intera sa, dove finiscono i soldi versati? Certo ma per pusillanimità volge lo sguardo altrove. Il profumo schifoso del petrolio ha inebriato la quasi totalità delle nazioni. Greggi di pecoroni che gli islamici da diverso tempo pascolano a loro piacimento, come in uso nelle loro aree desertiche, ma qui non siamo nel deserto. Col tempo, le loro mire ( è risaputo) sono di soggiogare tutti le nazioni definite infedeli che li ospitano. Urlano, straparlano di progressismo i democratici europei, di sinistra, destra e centro: i cattolici tanto solerti nel ricordarsi la carità cristiana per ogni evenienza, non si sa mai… ricattati psicologicamente dai tagliagole con l’arma di possibili attentati terroristici; se la fanno addosso i personaggi da rotocalchi patinati, che in realtà sono stupidi cacasotto. Tutti in coro a lodare i mitici contributi della trascorsa cultura araba, faro del sapere [?] che ha forgiato le menti di noi barbari… Infatti, nelle arti, come nel caso della Cappella Sistina, il Pantheon, gli acquedotti romani, il Rinascimento etc., lo dobbiamo all’islam …? In ogni ramo del sapere sono stati maestri diabolici: nell’odio verso gli ebrei, predicato dagli imam e ayatollah che hanno attinto e attingono veleno dal nefasto Corano, opera di un profeta, che in quanto a senso morale fu alquanto discutibile, visto quanto ha scritto e gli episodi contradittori della sua esistenza da verginella. Efferato e implacabile assassino tra i quali, circa seicento ebrei del clan banè« Quraydha che vennero da lui personalmente sgozzati (quale onore!?!), dopo essersi arresi chiedendo di aver salva la vita. Quanta sensibilità e amore per le donne (le sue concubine) le altre (schiavizzate) e sottoposte in base alla loro “discutibile” inferiorità, all’autorità virile del maschio: tutta da dimostrare. E via nei secoli di questo passo, il Corano ha incitato l’odio criminale pre-nazista in primis verso i dhimmi ebrei, cristiani, greci, considerati a tutti i livelli, razze immonde da estirpare. La “razza superiore” nazi-islamica ha condizionato le ideologie totalitarie successive. Santa, apostolica romana chiesa ha seguito tali insegnamenti applicandoli con pari crudeltà spesso superandoli. Allora tornando al discorso iniziale, i soldi inviati per il popolo palestinese, poiché non esiste uno Stato della Palestina, rifiutato in diverse occasioni dai loro capoccia: il più accanito lo sputacchiante Arafat. Quanti convegni, rassegne culturali, tavole rotonde. Manifestazioni becere e inquietanti in nome della “democratica” cultura oscurantista islamica, sovvenzionate con i fondi destinati ai palestinesi: per citare un episodio forse passato inosservato, come chi lancia un sasso e nasconde le mani.