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Libero Rassegna Stampa
16.06.2012 Il potere di Lindenstrauss: commento di Vitaliano Bacchi
Mentre arrivano nuove informazioni sulla Flotilla

Testata: Libero
Data: 16 giugno 2012
Pagina: 17
Autore: La Redazione di Libero
Titolo: «Il potere di Lindenstrauss: commento di Vitaliano Bacchi»

Il Potere di Lindenstrauss
Commento di Vitaliano Bacchi

Micha Lindenstrauss, controllore dello Stato

Il 14 giugno “Il Foglio" ha commentato l'incidente costituzionale determinatosi in Israele con la censura pubblica di un magistrato all'operato del capo del governo nell'affare Mavi Marmara, senza tuttavia rilevare il paradosso della iniziativa di questo magistrato, che costituisce il segno dell'avvicinamento della civiltà d'Israele a quella islamica, ove già opera il sindacato giurisdizionale della politica.
L'incidente segna la postulazione di principio del potere giudiziario, che nell'Islam coincide con quello religioso e che in Italia in questo senso è “in fieri” con la incipiente sacralizzazione della funzione giurisdizionale e dell'affermarsi del suo primato rispetto ogni altro potere dello Stato, compreso quello politico e militare del governo.
L'articolo del "Foglio", tuttavia, non si è posto la questione giuridica costituzionale delle ragioni per le quali un magistrato d'Israele giudichi pubblicamente e censuri l'attività politica del capo del governo e, con ciò, ha sacrificato l'immenso valore ideologico e politico che presenta oggettivamente l'incidente ed il suo carattere di allarme di una involuzione politica pericolosissima in atto nel paese.
L'incidente militare di Mavi Marmara è stato seguito in diretta da tutto il mondo sul network e tutti abbiamo visto il soldato israeliano della autorità costiera rivolgere ripetute e regolari diffide al convoglio in avvicinamento secondo la legge internazionale sulle acque territoriali, la cui violazione è sanzionata come atto di guerra.
Ben diversa, quindi, la condotta israeliana rispetto a quanto ha fatto l'autorità politica indiana coi due marò italiani arrestati in acque internazionali, sul cui incidente sarebbe curioso conoscere il parere dell'illustre giurista censore del governo di Gerusalemme.
Sulla regolarità procedurale dell'operazione, quindi, il giudice Lindenstrauss ha consumato un errore di ragionamento giuridico ed ha sbagliato anche sul codice di condotta militare e questo, per un magistrato, è sempre scarso prestigio perchè se questi censori sine arbitro sbagliano sul diritto, figuriamoci sulla matematica o sulla fisica atomica o sulle altre scienze non religiose, nelle quali il giurista è sempre in aere alieno.
L'intervento, con pretesa di autorità morale e di censura giuridica costituzionale, da parte del potere giudiziario sulla politica del governo, costituisce oggi il più grave e preoccupante segno di un disordine politico costituzionale dello stato ebraico e la prova della incipiente islamizzazione delle sue classi dirigenti, già purtroppo pesantemente segnate dalla presenza di fanatici religiosi sfaccendati che teorizzano sulla politica militare uno actu alla loro pretesa di restane esonerati.
E' come se, in Italia, un magistrato intervenisse con un provvedimento giurisdizionale sanzionatorio contro il governo per essere, in ipotesi, ricorso a mezzi militari verso convogli clandestini in avvicinamento alla costa italiana; siamo a questo punto e qui oggi l'ipotesi non è dimostrabile perchè il fatto non è ancora accaduto ma se accadesse la probabilità di un sermone del genere è alta, perchè qui il sistema giudiziario che ha incriminato i sismologi che non hanno previsto il terremoto dell'Aquila ha già teorizzato la nuova forma giuridica della responsabilità oracolare.
La via di Lindenstrauss è questa, perchè nel suo intervento censura il capo del governo i “per non avere previsto il mutamento dell'opinione di Erdogan sui rapporti fra i due paesi”. Quindi per non essere stato un oracolo.

A sostegno del commento di Vitaliano Bacchi,
una breve di agenzia, quella uscita su LIBERO oggi, 16/06/2012, nella pagina degli esteri, con il titolo " Turchia, la Flotilla finanzia al Qaeda".
Breve ma succosa, perchè aiuta a capire le finalità della tristemente famosa Flotilla turca partita per Gaza per 'portare aiuti umanitari a Gaza'. Il presisente della organizzazione che ha gestito l'intera spedizione, la IHH,  è un finanziatore di al Qaeda. Una notizia che dovrebbe causare almeno imbarazzo ai vari 'pacifinti' internazionali, come la metteranno ?
Ecco la notizia:

Guerriglieri di al Qaeda              Uno de 'pacifisti' della Mavi Marmara

Finalmente un’apertura a Israele da parte del governo turco di Recep Tayyp Erdogan. «Finanziamenti segreti ad al Qaeda»: con questa accusa le autorità turche hanno aperto un’inchiesta su Bulent Yildirim, uno degli organizzatori della Freedom Flotilla, spedizione navale diventata famosa nel 2010 per aver tentato di portare aiuti a Gaza forzando il blocco navale e scatenando il blitz israeliano sulla Mavi Marmara. A riferirlo è il quotidiano turco «Haberturk ». Yildrim è il presidente della Ihh, organizzazione che fu tra le principali protagoniste della flottiglia. Proprio attraverso la sua fondazione, l’attivista avrebbe «fornito aiuti finanziari ad al Qaeda»

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