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I confini di Auschwitz 13/06/2012

Gentilissima Redazione, Un ringraziamento vivissimo al Prof. Volli per le Sue cartoline. Con riferimento a quella odierna, "I confini di Aushwitz", confesso di non essere affatto disposta a cedere l'Alto Adige (o un solo chilometro quadrato dell'attuale territorio nazionale) a chicchessia. Tuttavia, ho una perplessità sul paragone Alto Adige - Territori conquistati (o liberati, o redenti, come Trento e Trieste e Fiume nel 1918) da Israele nel 1967. Gli altoatesini di lingua tedesca sono cittadini italiani; gli arabi residenti in Cisgiordania, se non erro, non sono cittadini israeliani. Personalmente, credo che Israele (come qualunque Stato) avrebbe tutto il diritto di annettere anche l'intero territorio conquistato in guerre difensive, ma sarebbe disposto a concedere la cittadinanza israeliana a tutti gli arabi residenti? e potrebbe farlo senza rinunciare ad essere uno Stato ebraico e correre rischi forse maggiori rispetto a quelli della disponibilità di un territorio minuscolo lungo un confine frastagliatissimo? Il Prof. Volli e Informazione Corretta avrebbero qualche suggerimento sul da farsi?

Con i più cordiali saluti,
Annalisa Ferramosca
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Ho letto il testo del Dott. Ugo Volli riguardo l'Italia e il trentino, ma vorrei sottolineare che le situazioni non sono comparabili.

In primo luogo Italia e Austria ormai fanno parte entrambe dell'Unione Europea, il che significa che, nei fatti, un cittadino austriaco può scegliere di vivere e lavorare a Roma o Firenze come un Italiano può farlo a Vienna senza che nessuno possa dirgli nulla. Certo Austria e Italia restano due paesi diversi ma nei fatti ad oggi esiste un'unica cittadinanza europea di cui i tirolesi godono sia che il territorio appartenga all'Austria che all'Italia.

La seconda obbiezione però è molto più di sostanza, è vero, l'italia ha occupato il trentino, la spagna occupa i territori baschi e via dicendo, ma queste popolazioni, o minoranze o come le vogliamo chiamare non solo hanno tutti i diritti degli italiani o spagnoli ma, in considerazione del loro essere a "statuto speciale" ne hanno molti altri. Un trentino ha agevolazioni fiscali, servizi maggiori di quelli italiani, paga meno la benzina e minori tasse etc, eppure può vivere liberamente in qualsiasi parte dell'Italia, diventare primo ministro e votare per il parlamento di Roma. Può un cisgiordano fare lo stesso?

Il problema dei territori occupati non è tanto quello di stabilire chi ne abbia la giurisdizione, quanto piuttosto capire cosa fare con i milioni di arabi che vi abitano, e a questo Volli non da una risposta.

Se israele non vuole restituire i territori può fare come l'Italia con il tirolo, ossia dare ai milioni di palestinesi di cisgiordania la cittadinanza israeliana, il voto, la possibilità di trasferirsi, vivere e lavorare in qualsiasi punto di Israele e di diventare Presidenti del Paese, questo è quello che hanno fatto tutte le nazioni citate da lui e paragonate a Israele. 

non sottolineare questa immane differenza, tra un tirolese cittadino italiano iper tutelato, protetto e coccolato e un cisgiordano, cittadino di nessuno stato, ne quello che deve nascere ne quello che già esiste, ma dire che la situazione è uguale e stupirsi che nessuno si scandalizzi del tirolo come della cisgiordania significa deformare completamente la realtà.

Di fatto esistono solo due soluzioni al problema, o si fa uno stato palestinese in cisgiordania o si concede la cittadinanza israeliana a tutti coloro che vivono nel territorio di Israele e Cisgiordania e si fa un unico stato, altrimenti non si può non parlare di apartheid, stato non democratico e pulizia etnica visto che non esiste alcuno stato democratico che governa un territorio in cui ci sia una minoranza senza concedere a questa minoranza la cittadinanza.

le stessi critiche che si fanno a Israele si farebbero per l'italia se dicesse che i tirolesi non possono votare per il parlamento di Roma, non essendo Italiani, ma che deve essere l'Italia a governare il sud tirolo, un'idea che nessuno prenderebbe mai lontanamente in considerazione.

pollicino
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risponde Ugo Volli:

Spero che i miei due gentili interlocutori non pretendano da me la soluzione di tutti i problemi del Medio Oriente, che vanno lasciati alla trattativa delle parti. Israele ha comunque già dichiarato coi trattati di Oslo la sua disponibilità a consentire la costituzione di uno stato palestinese e Netanyahu l'ha ribadito più volte.
La questione è però più complicata di quel che pensano i lettori.
Bisogna distinguere fra lo status del territorio e quello delle persone che a diverso titolo lo abitano.
Per esempio, io sono nato a Trieste quando non era sotto la sovranità italiana, ma era "territorio libero", ma la mia cittadinanza è sempre stata italiana.
Per fare degli altoatesini (che buffamente uno dei due lettori si ostina a chiamare ciò che non sono, cioè trentini - che sono invece gli abitanti della provincia di Trento, italiani o veneti per cultura e lingua da sempre) cittadini italiani, ci volle un accordo internazionale, perché gli stessi altoatesini avevano optato per la cittadinanza tedesca nel '40, se non sbaglio, e si dovette consentire loro di "ri-optare".
Una cosa analoga successe ai "rifugiati" arabi. Coloro che rimasero sul territorio israeliano ebbero la cittadinanza israeliana, ce l'hanno ancora, hanno deputati, giudici delle corte suprema, ambasciatori, nessuna legge impedisce loro di diventare in linea di principio presidenti o primi ministri e naturalmente si possono spostare liberamente in Israele e fare il mestiere che vogliono.
Coloro che accolsero l'appello degli eserciti arabi e fuggirono nel territorio da loro controllato, in modo da non impedire i loro attacchi più micidiali, non ottennero la cittadinanza israeliana (come i rifugiati italiani dall'Istria e Dalmazia non ebbero la cittadinanza jugoslava e poi croata).
Divennero cittadini giordani e ne furono contenti. Ora non è Israele a negare loro una cittadinanza, ma la Giordania che gliela sta togliendo - ma ancora molti, da Abbas in giù hanno il passaporto giordano.
Esiste un passaporto palestinese, peraltro, che però non è riconosciuto da Libano e Siria (è una storia interessante: http://elderofziyon.blogspot.it/2012/06/lebanon-and-syria-refuse-to-accept.html). Tutto ciò riguarda gli individui.
Va detto che circa il 95% degli abitanti arabi oltre la linea verde vive sotto la piena autorità dei loro dirigenti, senza interferenze israeliane, a Gaza e nelle zone della "Cisgiordania" che gli accordi di Oslo riservano alla responsabilità araba.
Le mie osservazioni erano invece rivolte al territorio, e in particolare alla zona dove sorgono villaggi e cittadine israeliane. Il mio punto era semplicemente che questi non sono territori occupati, ma contesi, discussi, di appartenenza non definita. Tutto qui.
Quanto al fatto che sia Austria che Germania che Italia sono membri dell'Unione Europea, questo dovrebbe rendere meno difficile rendere i "territori occupati". Perché non lo facciamo? E perché i Sudtirolesi non dichiarano anche loro che le "colonie" italiane andrebbero smantellate? E che, quando saranno padroni loro a casa loro, espelleranno tutti gli italiani e non ne ammetteranno neanche uno?
Forse la differenza sta qui, che gli arabi vogliono distruggere Israele e eliminare tutti gli ebrei, e in Europa nessuno è così violento e sanguinario, almeno dopo la caduta di Hitler e Stalin

ugo volli


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