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Il Giornale Rassegna Stampa
13.06.2012 Siria, Assad utilizza bambini come scudi umani. La denuncia dell'Onu
Commento di Fiamma Nirenstein

Testata: Il Giornale
Data: 13 giugno 2012
Pagina: 15
Autore: Fiamma Nirenstein
Titolo: «Bimbi come scudi, l’Onu inchioda Assad»

Riportiamo dal GIORNALE di oggi, 13/06/2012, a pag. 15, l'articolo di Fiamma Nirenstein dal titolo " Bimbi come scudi, l’Onu inchioda Assad".


Fiamma Nirenstein


Bashar al Assad e Kofi Annan

Sì,il record è mostruoso,l’asti­cella della crudeltà è salita di alcu­ni buoni centimetri. Il nuovo cam­pione mondiale è certamente Bashar Assad, ma il suo salto in al­to non è improvviso nè ecceziona­le, stiamo da tempo assistendo al­l’escalation che ci porta fino alle notizie del nuovo rapporto del­l’Onu. Esso ci conduce in un mon­do in cui bambini fra gli 8 e i 13 an­ni, il 9 di marzo scorso, sono stati sequestrati a decine e messi di fronte ai finestrini di autobus che trasportavano militari di Assad dentro il villaggio di Ayn Arouz per compiere una strage. Un ba­gno di sangue di quattro giorni, racconta l’Onu e ne siamo allar­mati anche se non ne possiamo ve­rificare i dati, undici vittime in un giorno di cui tre fra i 15 e i 17 anni. Due ragazzini di 14 e 16 anni e una bambina di 9 vennero arrestati. Il villaggio venne bruciato e quattro delle persone uccise ed arse fra cui i due adolescenti. Il rapporto dell’Onu non era ancora a cono­scenza del massacro di Hula, in cui 49 delle 108 vittime sono bam­bini anche molto piccoli uccisi con colpi alla testa, ma già testimo­nia che tanti bambini sono stati torturati, legati a cavi elettrici per dare loro scosse in varie parti del corpo, bruciati con sigarette, lega­ti in posizioni innaturali. In que­ste ore, mentre aumenta il nume­ro di 14mila morti, si temono nuo­vi massacri a Haffah, città sunni­ta, dal cui assedio, ormai lungo ot­to giorni, si levano grida di aiuto per ottenere almeno un corridio umanitario per fare usciti i civili in­trappolati mentre l’esercito attac­ca con blindati ed elicotteri.
La situazione sempre più orribi­le della Siria e il suo isolamento fa pensare e che, sia pure con un rit­mo che fa arrossire il mondo occi­dentale, Assad sia sulla strada d’uscita.Neppure la Russia riusci­rà ancora a sostenere a lungo l’opaco raìs assassino,anche se re­stano intoccabili gli interessi di Pu­tin in Siria, l’ultimo protettorato in stile sovietico, l’ultimo porto mediterraneo, Tartus, che sia una base militare, lo smercio di armi al­la Siria. Sì, perchè non sarà certo Kofi Annan a estromettere la bre­ve dinastia alawita specializzata in stragi, sarà semmai la convin­zione russa che non si può più es­sere i difensori del macellaio e che, insieme, sono credibili le ga­ranzie del consesso internaziona­le sulla continuità della superpo­tenza russa in Medio Oriente.
L’operazione è difficile perchè la Russia è amica, nel mondo mu­sulmano, dell’Iran,ovvero di quel­la parte che parteggia per Assad e non ha interesse, essendo sciita, a vedere salire al potere la folla sun­nita che dai Fratelli Musulmani ad Al Qaida, col supporto dei Pae­si arabi anti iraniani, si addensa in­torno al potere prossimo venturo.
Si tratta di distruggere un asse, di cui fanno parte anche gli Hezbol­lah, che l’Irantiene pronti ad ogni evenienza, e Hamas, che Assad si è tenuto vicino per tanti anni. Un gruppetto che può fare scoppiare una guerra senza confini. Ali Larja­ni, il presidente del parlamento iraniano non poteva essere più esplicito: se l’Occidente oserà at­taccare la Siria, Israele brucerà. Parole? Non proprio, dal momen­to che la Siria ha trasferito i suoi missili Scud D terra-terra con una gittata di 700 chilometri agli Hezbollah. C’è traffico intenso di armi nella zona, il Libano è conta­giato dalla febbre, con i sunniti in armi contro gli Hezbollah. Se si ar­riva a una guerra civile, essa po­trebbe avere una pericolosità inu­sitata per tutta l’area. I ribelli, che se aiutati all’inizio avrebbero già ottenuto la giusta soluzione di ri­muovere Assad, oggi sono incon­trollabili, islamisti, bene armati e anche sospettati di utilizzare l’ar­ma della strage dei civili al fine di provocare l’intervento internazio­nale. Mentre si teme che la grande riserva di armi chimiche di Assad sia caduta nelle mani di forze in­controllabili, escono le notizie del­la Frankfurter Allgemeine Zei­tung : il massacro di civili di Hula, scrive, attribuito a Assad è invece opera dei ribelli che hanno attac­cato la popolazione alawita (il gruppo di Assad)del paese;l’eser­cito ha reagito e nella battaglia si sono avuti i 90 morti che tutti ricor­diamo. Non sarà vero, ma è vero che, per esempio, Ayman Al Zawahiri, il capo di Al Qaida, ha lanciato un appello per chiedere a tutti i musulmani... di accorrere al­la rivoluzione contro «il pernicio­so, cancerogeno regime di As­sad ». Se ormai, cioè, sappiamo be­ne c­hi è Assad e lo vogliamo vede­re volare via, cominciamo però an­che a capire, come non abbiamo fatto finora, che bisogna tutelarsi anche dai vincitori delle primave­re arabe. E che comunque il gioco dell’uso dei cadaveri dei civili, di scudi umani e di vittime innocen­ti, è ormai parte della gara poco olimpica di cui si è alzata l’asticel­la, ed è di moda in Medio Oriente.
www.fiammanirenstein.com

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