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Sergio Romano a Ramallah 09/06/2012

copia di e-mail invia al Corriere della Sera:

Con dispiacere noto che il Corriere , quando si tratta di articoli o notizie su Israele, si allinea con il resto dei media mettendo foto che gią gettano un'immagine negativa su di esso e relativo pregiudizio di lettura. Questo anche ieri con il servizio di S.Romano "tra colonie israeliane e posti di blocco....". Romano da la colpa del mancato stato di Palestina all'espansione territoriale dei coloni ( termine ormai dispregiativo, quasi dei terroristi), , senza mai accennare che lo stato palestinese non vide la luce per il rifiuto degli arabi nel '48 ad accettare la divisione della terra. Sembra poi che i posti di blocco non siano stati causati dai continui attacchi terroristici, di questo R.non parla, ma dice "si vuole che i gruppi vivano separati" : ma lo sa R. che la libera circolazione aveva favorito gli attacchi suicidi? E infine , davvero comica l'affermazione che i coloni avrebbero ottenuto una "sorta di monopolio archeologico per gli scavi" per farne un parco biblico. Hanno davvero sottratto la tutela del patrimonio artistico ai palestinesi?Non mi ero accorta che avessero questa sensibilitą, ma soprattutto non sapevo che reperti portati alla luce avessero dimostrato tracce di presenze millenarie dell'antico popolo palestinese. Aspetto con ansia la seconda puntata di questo reportage a senso unico.

 annalisa rossi


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