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Manfred Gerstenfeld
Israele, ebrei & il mondo
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Imparare la lezione degli anni ‘30 03/06/2012

Imparare la lezione degli anni ‘30
Analisi di Manfred Gerstenfeld

(Traduzione di Angelo Pezzana)

Duff Cooper Neville Chamberlain Manfred Gerstenfeld

Nell’attuale delegittimazione di Israele da parte degli odiatori europei vi sono molti elementi che ricordano quanto gli ebrei sperimentarono negli anni ’30 e
analizzarli a fondo richiede un forte impegno. Possiamo disporre di alcune idee guida, leggendo anche un solo libro che racconta quegli anni. Per esempio, l’autobiografia di Duff Cooper, “Old men forget” (New York, E.P.Dutton & Co. Inc. 1954).
Già ministro conservatore del governo inglese, è stato anche Primo Lord Ammiraglio – titolo equivalente a Ministro della Marina – al tempo degli ‘accordi di Monaco’.
Il 29 settembre 1939, Inghilterra e Francia abbandonarono la Cecoslovacchia nelle mani di Hitler, consentendo che parte del suo territorio, i Sudeti, diventasse parte della Germania. Gli abitanti erano in gran parte di origine tedesca, e lì vi erano tutte le fortificazioni di difesa cecoslovacche. Questo consentì all’occupazione tedesca di impadronirsi dell’intero paese sei mesi dopo.
Alla vigilia di Monaco, il Primo Ministro inglese Neville Chamberlain parlò alla radio. Cooper scrive che non usò parole di simpatia nei confronti della Cecoslovacchia, anticipando il successivo tradimento. “ Espresse simpatia solo per Hitler, affermando che poteva capire molto bene il suo interesse per i Sudeti “.
Cooper si dimise dal governo immediatamente dopo Monaco, un atto che richiese un grande coraggio, perché Chamberlain era al massimo della sua popolarità per aver sottoscritto un accordo che prometteva “pace per sempre”.
In realtà, non durò nemmeno un anno, quando scoppiò la guerra, il 1° settembre 1939 e la Germania invase la Polonia. Il 22 magio 1938, mentre si facevano sempre più violenti gli attacchi verbali dei tedeschi contro la Cecoslovacchia, Cooper scriveva nei suoi diari “ la Cecoslovacchia sembrava essere il paese forte e brutale che minacciava la pacifica, debole Germania… decidemmo di mandare un telegramma alla Francia per avvertirla di essere molto cauta e di non fidarsi di noi, e uno ai cecoslovacchi di fare vaste concessioni”.
In un certo qual modo, ci ricorda oggi le critiche dell’Unione Europea verso Israele, mentre si esprime sottovoce quando il “ pacifico mondo arabo” massacra migliaia dei propri cittadini.
Nel settembre 1938, un altro membro del governo, il visconte Hailsham, disse a Cooper: “ Tutto dipende da quanto possiamo fidarci di Hitler”. Cooper gli rispose “ Avere fiducia in lui su cosa ? Ha fatto finora tutto quello che ha voluto e non ci ha dato nessuna promessa per il futuro”.
Possiamo fidarci degli Stati arabi o dei palestinesi oggi ? La grande maggioranza degli egiziani vuole abolire il trattato di pace di Camp David, grazie al quale il loro paese ha avuto indietro in Sinai senza combattere. L’Autorità palestinese glorifica gli assassini dei civili israeliani e intesta a loro scuole, strade e campi per giovani. Il genocidio degli ebrei è scritto nello statuto di Hamas.
Come credere che vogliano la pace ?
Cooper descrive così l’atmosfera in Gran Bretagna dopo Monaco: “ Non ci sarà guerra, né oggi né in futuro… l’anziano Primo Ministro d’Inghilterra ha salvato il mondo”.
La positiva buona volontà dimostrata dalla maggioranza degli israeliani negli accordi di Oslo del 1993, non è arrivata a tanto. Oggi sappiamo che quegli accordi sono serviti ai palestinesi per mobilitare gran parte del mondo musulmano contro Israele. Dopo lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, molti inglesi ritenevano che la Polonia era perduta comunque, perché allora l’Inghilterra doveva continuare a combattere contro la Germania ? L’allora Primo Ministro, il liberale David Lloyd George, suggerì in Parlamento che il governo inglese avrebbe dovuto considerare ogni proposta di pace. Cooper reagì, affermando che Lloyd George stava suggerendo in realtà di arrendersi. Mentre i tedeschi investivano enormi quantità di denaro in propaganda, gli inglesi facevano la scelta opposta, non spendevano nemmeno una sterlina. Subito dopo lo scoppio della guerra, Cooper si recò negli Stati Uniti per una serie di conferenze. Prima della sua partenza, Chamberlain mandò un suo incaricato di alto rango a chiedergli di astenersi dal pronunciare qualsiasi frase che potesse apparire quale propaganda.
Nella sua autobiografia, Cooper scrisse che, retrospettivamente, quella richiesta aveva dell’incredibile. “ Un ex Ministro arriva dall’Inghilterra, che è appena entrata in una grande guerra, e si prepara a tenere conferenza in tutti gli Stati Uniti su argomenti che riguardano quello che sta succedendo. Cosa si aspettano da lui, se non informazioni sulla guerra, perché è scoppiata e quali sono le aspettative ?
Come può un inglese dare questa informazioni senza raccontare e difendere la causa del proprio paese ? Quale miglior forma di propaganda può esserci ?.
Da Oslo in poi, abbiamo avuto dei membri del governo che hanno imitato le folli posizioni di Chamberlain, sostenendo “ se fai bene, non hai bisogno di propaganda”. Il governo attuale non condivide queste assurde posizioni, ma lo spazio per migliorare l’immagine di Israele nel mondo c’è, ed è molto grande.

Manfred Gerstenfeld è Presidente del Consiglio di Amministrazione del Jerusalem Center for Public Affairs. Collabora con Informazione Corretta


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