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Informazione Corretta Rassegna Stampa
24.05.2012 Quei pacifisti sostenitori di dittatori e assassini
commento di Manfred Gerstenfeld

Testata: Informazione Corretta
Data: 24 maggio 2012
Pagina: 1
Autore: Manfred Gerstenfeld
Titolo: «Quei pacifisti sostenitori di dittatori e assassini»

Quei pacifisti sostenitori di dittatori e assassini
Commento di Manfred Gerstenfeld
(Traduzione di Angelo Pezzana) 


Manfred Gerstenfeld, John Galtung

George Orwell scrisse nel 1942: “ Il pacifismo è di fatto pro-fascista. Lo conferma il più elementare senso comune. Se da un lato ostacoli chi in guerra è dalla tua parte, automaticamente aiuti il nemico” (1) Prima della seconda guerra mondiale, gran parte delle organizzazioni per la pace – in rappresentanza di un numero molto vasto di pacifisti nelle società occidentali – hanno svolto un ruolo identico aiutando la Germania nazista. 

Comportamenti simili si trovano oggi fra i movimenti pacifisti che intervengono nel conflitto israelo-palestinese. John Galtung, il noto intellettuale pacifista norvegese, antisemita e odiatore di Israele, è un esempio dei comportamenti illegali di molte organizzazioni pacifiste. 

Galtung, definito anche “ padre degli studi per la pace”, è conosciuto per aver fornito una spiegazione logica all’antisemitismo nazista che ha poi generato Auschwitz. Ha diffuso la diceria che gli ebrei controllavano i media americani, con il fine di trarre vantaggi per Israele. Galtung ha anche suggerito un possibile legame tra il Mossad e l’assassino norvegese Anders Breivik. Ha creato un forum di discussione in merito ai contenuti del più famoso falso storico, i “Procolli dei Savi di Sion”. Galtung ha dichiarato che gli ricordava la banca Goldman Sachs (2) 

Per capire meglio le manipolazioni di molti gruppi di pacifisti oggi, è opportuno guardare quanto è avvenuto nel passato. Ci sono due esempi illuminanti che ci rivelano come i pacifisti sono stati volontariamente al servizio delle dittature. In Unione Sovietica, dalla fine degli anni ’20, tutti i movimenti per la pace furono repressi e molti militanti imprigionati o uccisi (3). Malgrado ciò, l’URSS incoraggiava e sosteneva tutti i movimenti pacifisti internazionali. Spesso finanziava le loro iniziative contro le politiche dei governi occidentali (4). 

Prima dell’ascesa di Hitler, il pacifismo era molto forte in Germania, ma quando il nazismo arrivò al potere soppresse tutti i movimenti pacifisti, imprigionando coloro che opponevano resistenza, soprattutto cristiani. Contemporaneamente, la Germania promuoveva il pacifismo in altri paesi (5). 

Dopo gli accordi di Monaco del 1938, l’ ‘Unione per la Pace’in Gran Bretagna, forte di ben 100.000 iscritti, pubblicò un documento nel quale Churchill veniva definito “ guerrafondaio”, mentre diceva ben poco su Hitler  (6). Simon Epstein ha indagato, in un libro che ha avuto molto successo, i comportamenti di coloro che hanno lottato contro l’antisemitismo nel processo Dreyfus in Francia fino all’occupazione tedesca. Scoprì che un certo numero di pacifisti che erano stati pro-Dreyfus erano diventati sostenitori dei nazisti (7). 

Riflettendo su questi esempi, si possono esaminare molti elementi che caratterizzano la scena pacifista oggi.  Coloro che condannano Israele, fanno lo stesso con i palestinesi ? In caso positivo, è interessante verificare quali sono gli atti commessi dai palestinesi ad essere condannati. Se riguarda i razzi lanciati da Gaza, non mancano mai le giustificazioni. Pochi condannano l’Olp quando rende tutti gli onori possibili ai terroristi che uccidono civili israeliani, donne e bambini compresi. Lo stesso vale per Hamas quando invoca nel suo statuto il crimine più efferato – il genocidio -  per gli ebrei. 

Il movimento intenazionale ‘Pax Christi’ è un esempio di iniziativa pacifista teso a delegittimare Israele, mentre è più che cauto nel condannare i palestinesi (8). Cosa ancora più grave, visto che è una istituzione cattolica. Il cattolicesimo ha svolto un ruolo di primo piano nel diffondere per molti secoli l’antisemitismo nel mondo cristiano, rendendolo parte integrante, e difficile da sradicare, della cultura europea. 

Fra i molti esempi di odiatori di Israele nelle istituzioni pacifiste del mondo protestante, merita di essere citata ‘Mennonite’. Dexter van Zile l’ha definita così: “ gruppi in prima linea, dediti al discredito di Israele in tutto il Nord America. Descrivono Israele come la causa del conflitto in Medio Oriente, mentre sottovalutano l’ostilità musulmana e araba verso gli ebrei e lo Stato ebraico. Il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad viene presentato come un partner legittimato al dialogo e vittima di una cattiva pubblicità. Quando venne in visita a New York, il Comitato Centrale Mennonita fu parte attiva nell’organizzazione di una cena inter-religiosa con noti rappresentanti delle chiese cristiane “ (9). 

Capita di rado agli odiatori di Israele, che operano fra gli attivisti pro-palestinesi, di incorrere in seri pericoli. Successe a un pacifista italiano, Vittorio Arrigoni, assassinato da criminali arabi a Gaza nel 2011. Era un fanatico odiatore di Israele. Sul suo blog raccoglieva vignette antisemite. Aveva anche paragonato Shimon Peres al capo-mafia Giovanni Brusca (10).  

Molti attivisti in organizzazioni pacifiste rivendicano un profondo rispetto per la vita umana. Nel conflitto israelo-palestinese questo è vero solo in apparenza. Se si guarda con attenzione, si scopre che destano poco interesse i genocidi e altri crimini che avvengono nel mondo musulmano.

Le recenti dichiarazioni di Galtung hanno dimostrato quanto astio ci sia dietro la maschera umanitaria di molti attivisti nei gruppi pacifisti.

(1)George Orwell. Pacifism and the War. Partisan Review.  GB, London. August-September 1942.Retrieved from http://www.orwell.ru/library/articles/pacifism/english/e_patw (viewed 21 May 2012)
(2)Ofer Aderet. Pioneer of global peace studies hints at link between Norway massacre and Mossad. 30.04.12. Haaretz. Retrieved from http://www.haaretz.com/news/diplomacy-defense/pioneer-of-global-peace-studies-hints-at-link-between-norway-massacre-and-mossad-1.427385. (viewed 21 May 2012)
(3) Tatiana Pavlova . Hundred Years of Russian Pacifism. Journal of Human Values 1999 5: 147 DOI: 10.1177/097168589900500206. Retrieved from http://jhv.sagepub.com/content/5/2/147. (viewed 21 May 2012.)
(4)Vladimir Bukovsky. The Peace Movement and the Soviet Union. The Orwell Press, 1982
Soviet antipacifism and the suppression of the "unofficial" peace movement in the U.S.S.R. Washington, D.C. 1988.  U.S. Department of State. Retrieved from http://catalog.hathitrust.org/Record/002613349
(5)George Orwell. Pacifism and the War. Partisan Review.  GB, London. August-September 1942.Retrieved from http://www.orwell.ru/library/articles/pacifism/english/e_patw (viewed 21 May 2012)
(6) Mark Gilbert. Pacifist Attitudes to Nazi Germany, 1936-45. Journal of Contemporary History, Vol. 27, No. 3 (Jul., 1992), pp. 493-511 Sage Publications, Ltd.
Stable URL: http://www.jstor.org/stable/260902 .(viewed 21 May 2012)
(7)Simon Epstein,  Les Dreyfusards sous l’occupation, (Paris, Albin Michel, 2001), 30, 77, 109-110. [French]}
(8)PAX CHRISTI: AIDING PEACE?. NGO Monitor. April 12, 2007. Retrieved from http://www.ngo-monitor.org/article.php?id=1379
(9)Dexter van Zile, “Key Mennonite Institutions against Israel,” Post-Holocaust and Anti-Semitism, 83, August 2009.
(10)Aljazeera World, Staying Human, Retrieved from: www.aljazeera.com/programmes/aljazeeraworld/2011/06/201162975140291805.html

Manfred Gerstenfeld è Presidente del Consiglio di Amministrazione del Jerusalem Center for Public Affairs. Collabora con Informazione Corretta.


http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90

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