Antisemiti radical-chic
di Giulio Meotti
Giulio Meotti
Questi nuovi antisemiti hanno appena vietato all’accademico israeliano Moti Cristal di partecipare ad una conferenza a Manchester.
http://www.israelnationalnews.com/Articles/Article.aspx/11680#.T7qsKWDLvLY
(Traduzione dall'inglese di Yehudit Weisz)
I reazionari son sempre stati sinceri sul loro antisemitismo.
Nel XIX secolo in Francia, per esempio, si etichettarono come “Ligue Antisemitique”, “Comité Ouvrier Antijuif” o “Ligue antijuive”.
Chi sono i nuovi anti-semiti che hanno appena vietato a Moti Cristal, accademico israeliano esperto in teoria del negoziato, di partecipare ad una conferenza a Manchester? Per usare la formula di Tom Wolfe, sono gli antisemiti radical-chic.
Il loro centro nevralgico non è a Teheran, ma nell’Europa Occidentale.
Demonizzano i nazionalisti ebrei, i coloni ebrei, e i soldati ebrei al posto degli usurai ebrei, dei capitalisti ebrei e dei comunisti ebrei.
Se gli anti-semiti del passato erano privi di cultura e muscolosi, i radical chic sono flamboyant, snob e decadenti.
Sono privi di nazionalità e secolarizzati, desiderano che l’umanità “si scrolli di dosso il giogo dei pregiudizi nazionalisti” (Rousseau)
Hanno fatto passare il Sionismo come causa dell’anti-semitismo, anziché la risposta.
Vedono una bomba nella sinagoga di Parigi una rappresaglia per un’incursione su Gaza.
Giocano la “carta Hitler”. Chiamano gli israeliani, nazisti. Vedono lo Stato ebraico impadronirsi di “uno spazio vitale” per sé stesso.
Raffigurano gli ebrei non come avari o disonesti come in passato, ma come militaristi ed esclusivisti.
Il loro interesse ossessivo per i fatti d’Israele va di pari passo con l’israelofobia morbosa e nevrotica.
La loro visione del mondo è collettivista, internazionalista, universalista e terzo-mondista.
Vedono l’anti-semitismo affievolirsi nella coscienza collettiva, il sionismo come razzista, l’”islamofobia”come il peggiore dei razzismi, mentre il giudaismo attira la loro arrogante censura definendolo selvaggio, fanatico e feroce.
Sostengono istituzioni internazionali e transnazionali.
Dominano su tutti i media.
Sono presenti nelle istituzioni benefiche, nei gruppi di pressione, nelle campagne sui networks.
Hanno abbandonato l’internazionalismo marxista del proletariato per il transnazionalismo dell’umma islamica.
Sono atei, ma sono pronti ad allearsi con teocrati di tutti i tipi.
La loro tolleranza ipocrita misteriosamente degenera in ironico disprezzo quando si tratta di Israele.
Il loro cosmopolitismo coltiva la fantasia di cancellare in qualche modo Israele e il suo popolo.
Si elettrizzano di fronte a fantasie di cospirazione, accuse di sangue, e perversione della Shoah.
Promuovono una specie di anti-sionismo in liquidazione.
Fanno distinzione tra “ebrei buoni” e “ebrei cattivi”.
Vedono l’”elezione”ebraica o il “popolo eletto” come intrinsecamente razzista, e come una giustificazione del brutale trattamento dei “non eletti” nei loro confronti.
Vorrebbero cancellare Israele dalla carta geografica con il loro inchiostro e i loro scritti.
Sono il peggior tipo d’ipocriti e razzisti.
Giulio Meotti è l'autore di " Non smetteremo di danzare " (Lindau Ed.) pubblicato in inglese con il titolo " A New Shoah", scrive per Yediot Aharonot, Wall Street Journal, Il Foglio. E' in preparazione il suo nuovo libro su Israele e Vaticano.