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Ugo Volli
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Attenzione alle terribili caramelle ebree e ad altre subdole macchinazioni sioniste 22/05/2012

Attenzione alle terribili caramelle ebree e ad altre subdole macchinazioni sioniste

Cari amici,

 ieri vi ho parlato del grande e terrificante zoo che i nemici sionisti usano per far del male ai poveri musulmani disarmati, spiarli e infastidirli. Ma fossero tutte qui le armi insidiose del nemico sionista! Si limitassero agli animali, basterebbe odiarli come ogni buon islamico sa di dover fare: niente cani e gatti nelle loro case, agnelli massacrati dappertutto per la festa della fine del ramadan, odio e disprezzo per maiali, scimmie e quant'altro... Ah fosse tutto qui, ci si potrebbe regolare...

 ... ma invece, sentite questa. Nel sud del Libano c'è un campo palestinese chiamato Ain el-Hilweh. Brava gente, eh, fedeli alla religione e al loro popolo, disciplinati e ben addestrati, che non rifiuterebbero mai di provare un coltello usato (o se per quello anche un fucile) sul corpo di un israeliano. Be', sapete cos'è successo ai bravi Ain-el-hilwesi? Lo riferisce il pregevole giornale al-Liwaa: le forze di sicurezza del campo sono state messe in stato d'allarme e un comitato speciale è stato creato per seguire un terribile crimine che si è svolto all'interno del campo: pensate che qualcuno ha trovato, sotto una falsa etichettatura non si capisce se siriano o turca (che pure dovrebbero essere ben diverse) delle caramelle israeliane! Sì: caramelle israeliane! Con un chiaro imballaggio scritto in ebraico! E' uno scandalo, come capite. Ancor più: "è un fenomeno molto pericoloso che dev'essere risolto immediatamente," ha dichiarato il capo dei comitati popolari di resistenza palestinese della città di Sidone, Fouad Othman, "e per far questo si richiede l'unità di tutte le forze palestinesi." Parole sante: l'unità delle forze palestinesi contro le pericolosissime caramelle ebree...

I responsabili del campo hanno infatti subito pensato al tradimento e per questo giustamente hanno allertato le milizie. Un responsabile ha solennemente dichiarato che il campo partecipa al boicottaggio dell'economia israeliana e quindi non vuole consumare le sue caramelle (http://challahhuakbar.blogspot.it/2012/05/palestinians-in-lebanon-declare-war-on.html ). Il che è un po' strano, perché si sa che non solo i negozi dell'Autorità Palestinese vendono soprattutto prodotti israeliani, alla faccia del boicottaggio, ma lo fanno anche quelli di Gaza (http://elderofziyon.blogspot.it/2011/07/bds-fail-at-new-gaza-supermarket.html ), e c'è perfino un contrabbando inverso nei tunnel con l'Egitto, perché la domanda di prodotti israeliani è alta nel Sinai (http://elderofziyon.blogspot.it/2011/12/egyptians-demanding-israelis-goods-from.html ). Fatto sta che, come ha dichiarato il capo delle forze diu sicurezza del campo, l'eroico colonnello Ahmad Nasr, i bravi Ain-el-hilwesi o piuttosto i loro furbissimi capi hanno fatto grandi roghi delle terribili caramelle israeliane, trattenendone solo alcune come corpo del reato (o magari per i loro bambini che, si sa, essendo figli di capi, anche se di un campo periferico, devono essere più uguali degli altri... ).

 Come sempre in queste storie eroiche ci sono dei dettagli un po' stonati. Guardando le etichette in ebraico riportate dalle fotografie del giornale, viene fuori che esse parlano non di caramelle ma di burro di marca Tnuva, glatt kosher. (http://elderofziyon.blogspot.it/2009/07/evil-zionist-sex-gum-corrupting-gaza.html ) Che cosa sarà successo? Il burro e le caramelle sono un po' diversi... Difficile dire. Forse il burro è così buono che l'hanno preso per caramelle - o forse sono dei finti palestinesi che fanno pubblicità al burro kosher israeliano (costa solo 9 dollari per 7 once, vale a dire circa 7 euro per 198,44 grammi, se volete comprarlo lo trovate su internet qui: http://www.aviglatt.com/Kosher-Butter-Dept/1673/ ). O forse tutto questa messa in scena serve solo a mettere in allarme i poveri Ain-el-hilwesi perché stiano attenti, della serie "il nemico ti ascolta".

Infatti già da altre fonti sappiamo che gli agenti israeliani distribuiscono fra gli arabi di Gaza e altrove chewing gum afrodisiaco (http://elderofziyon.blogspot.it/2009/07/evil-zionist-sex-gum-corrupting-gaza.html ), in modo da distrarli dai loro doiveri religiosi e rivoluzionari in direzione dei piaceri della carne. Voi direte: com'è questa storia, regalano gomma da masticare per attizzarli e poi però anche jeans che li rendono sterili, con l'azione di appositi "magneti" (trovate la cronaca qui: http://www.israelnationalnews.com/News/News.aspx/152655#.T7p9PMWzm24  e qui la trascrizione di un programma televisivo sul tema: http://www.memritv.org/clip_transcript/en/3306.htm ). Ma è proprio qui il punto: i cattivi sionisti vogliono che i giovani si perdano dietro al desiderio, ma che non si riproducano, perché, come diceva Arafat il pacifista, "l'utero delle donne è un'arma", o meglio un'officina che produce nuovi eroici guerrieri islamici. Vedete dunque che caramelle e burro, gomme da masticare e jeans, tutto può essere un'arma per gli infami sionisti. Mi raccomando, cari amici, badate a quel che mangiate, leggete le etichette per vedere che non vi siano caratteri ebraici, nel dubbio boicottate (in particolare i pericolosissimi prodotti di bellezza israeliani Ahava, che hanno anche il difetto di essere buoni ed economici). E se fate sesso, solo nella posizione del missionario, senza pillole e altri antifecondativi, nel nome del motto "non lo fo per piacer mio, ma per dar più figli allo zio" (zio Arafat, naturalmente).

Ugo Volli


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